Dopo tanta preparazione e non poca trepidazione da parte di Davide Cereda, vero organizzatore di questo evento, è arrivata la gara di Valbrona.

Molte le problematiche burocratiche legate alla presentazione della relazione di impatto ambientale e al rilascio degli altri permessi, ma alla fine sono state risolte.

Il desiderio di offrire percorsi di tipo diverso ha indotto Cereda a ripulire dagli infestanti nuove aree, il suo lavoro, reso più arduo dalla diminuzione di soci volonterosi, è stato sfruttato solo in parte.

Molti degli ostacoli che il Cherry aveva liberato dalle ramaglie, infatti, erano tra loro troppo lontani per essere tenuti sottocchio da un giudice solo, si è perciò deciso di intervenire velocemente a colpi di reseghino e “curlasch” (leggasi roncola), per includere alcuni passaggi extra vicino a quelli già previsti.

Il clima è stato ottimo, certo non si può pretendere una fresca giornata di aprile trapiantata l’otto luglio, ma la brezzolina che ha accompagnato tutta la gara ha reso il caldo più sopportabile.

Sull’altro verso, il tipo di ostacoli, la composizione delle curve e il grado tecnico ha contribuito fortemente a rendere questa gara più impegnativa.

Dopo tre precedenti gare che per una composizione di circostanze erano venute meno impegnative del previsto, quella di Valbrona è stata tanto impegnativa quanto si voleva fosse, considerando anche il fatto che in molte zone l’ampia scelta di traiettorie ha permesso di rendere alcuni passaggi più agevoli.

In altre zone, invece, abbiamo assistito alle traiettorie che la maggior parte dei concorrenti sceglievano escludendo quella più gestibile, che i migliori invece sceglievano a loro ulteriore vantaggio.

Gara impegnativa, gara varia, finalmente, hanno detto alcuni, una gara che ti consente di recuperare anche un paio di errori grossi.

In tutte le categorie tra chi è andato a podio c’è stato qualcuno che ha girato a meno di cinque punti sul miglior giro, e questo significa che su nessuna zona la mano è stata troppo pesante.

Per chi aveva tempo di dare un occhiata in giro, il lungo trasferimento su sentiero e mulattiera permetteva di apprezzare il bellissimo panorama sulla Grigna, splendido soprattutto dalla frazione “Di Monte”.

Ci sarà riuscito a godersi il paesaggio Enos Acquistapace, che, non potendo usare la moto per seguire il figlio, si è fatto a passo da alpino la bellezza di due giri interi a piedi?

Non abbiamo ancora parlato della località di partenza, visto che questa gara è stata associata alla Festa della Birra di Valbrona, una festa davvero apprezzabile da chi non è troppo coinvolto dall’organizzazione della gara.

C’è stato infatti chi ha deciso di godersi questa parte dell’evento già da sabato sera, quando la cena stile festival ma accompagnata dalla mitica frittura di pesce, già apprezzatissima lo scorso anno, veniva gustata al suono di una band di musica dal vivo, che ha richiamato pubblico anche da fuori.

Tanto deve essere stato il divertimento della sera di sabato che il giorno della gara qualche pilota ha deciso di godersela da spettatore.

Tante cose positive, anche se non strettamente connesse alla gara e per avvicinarci alla gara ringraziamo i validissimi giudici che hanno come sempre collaborato all’ottima riuscita.

Tra loro, ci rende particolarmente felici la conferma di Angelo, che questa volta è arrivato con la sua jotagas a fare il giudice alla 4.

Dopo aver assistito da lontano alla fatica che Angelo ha fatto per continuare ad essere “dei nostri”, vederlo in forma ed in moto per la seconda volta ci rallegra ancora di più, a prescindere dal suo contributo professionale sempre apprezzato.

67 piloti hanno preso il via a Valbrona, la distribuzione delle zone era tale da consentire un’ampia scelta nell’ordine da seguire ed i tempi d attesa alle zone più congestionate sono stati minimi.

Saggia è stata la scelta di lasciare solo al minitrial il consueto indoor a lato del tendone della festa, (indoor tra l’altro gradevole al colpo d’occhio, tutto di tronchi ben disposti) i concorrenti hanno ben apprezzato di cimentarsi su una zona naturale in più.

Tutto naturale quindi, ma un naturale che avvantaggiava senz’altro chi è capace di spostare per i tanti ostacoli vicini ai punti di manovra, ma ancora di più chi sa tenere i pesi sui passaggi in costa per i numerosi traversi da fare in diagonale su terra o su roccia, saper spostare infatti non bastava.

Il più terribile di questi era su una salita che terminava in lastra, leggermente in curva, da affrontarsi subito dopo un sasso a muretto di 50 cm da fare senza rincorsa.

Tantissimi sono stati quelli che hanno dovuto scendere dalla moto su quel passaggio, persino Pomi, a fronte di piloti come Aldeghi o Jasmine Conti che arrivavano a zero in cima senza apparente difficoltà, sbagliando magari nella curva finale una volta in cima, che sarebbe sembrata facile a chi si allena nei campi scuola.

Gara impegnativa quindi che ha permesso però di recuperare quegli errori che in gare facili ti tagliano fuori dalla classifica.

Ad averne fatti però troppi, nella categoria dilettanti, è Gaspare Pomi, un po’ dispiaciuto di non essere stato in grado di mantenere il mordente che in altre occasioni lo aiuta a non perdere la concentrazione, proprio su questo tipo di terreno che è quello che apprezza di più come tipo di zone.

Infatti sono ben tre i passaggi a 5 che gli hanno impedito di conquistare il primo posto, ceduto per l’occasione al bravissimo Pedroncelli.

Nonostante questi gravi errori, recupera così tanto sulle altre zone da riuscire ad infilarsi davanti a Basile, ottimo terzo su queste zone così ricche di lastre e contropendenze.

Curiosamente appaiati nei punteggi quanto lo sono nell’allenamento, Sergio Bellati e Francesco Corbellini a 33 punti arrivano quarto e quinto.

Solo un punto in più per Alessio Bonetti un ottimo sesto posto in questa gara, la sua migliore della stagione forse ha gradito zone che consentono il recupero degli errori.

Diventa settimo Tavaglione, che senza handicap sarebbe però stato terzo, si piazza comunque davanti a Zugnoni e Pozzi, che hanno alternato entrambi bellissimi passaggi a cinque imprevisti.

Arrivano appaiate nei punti le due ladies Macchiavello e Maffenini, quest’ultima indovina dal primo giro il modo giusto di affrontare le zone recuperando bene il divario che di solito le divide.

Nella categoria amatori conferma scontata per Balossi, che a soli 11 punti vince con la sua Garelli, anche se ha dovuto metterci davvero più impegno per star davanti ai suoi colleghi di categoria che usano moto moderne.

Grande ritorno di Venini, molto dinamico e composto nella guida, che a Valbrona torna ad essere altamente competitivo in una gara tecnica ed impegnativa come questa 25 punti i suoi contro i 28 dei due inseguitori più vicini.

Nelle gare precedenti, a guardare le classifiche, sembrava avesse perso un po’ di smalto ed invece era solo questione di trovare degli ostacoli sufficientemente impegnativi da consentire il recupero degli errori fatti con passaggi netti su zone dove altri sbagliano di più.

Premiato dalla sua guida atletica, migliorata in precisione rispetto all’inizio di stagione, ottimo terzo Ivan Barilani, recupera di diritto il posto che gli spetta sul podio.

Fuori dal podio questa volta solo per gli zeri, anche lui a 28 punti come Barilani, è Ghezzi Mattia, si piazza davanti a Burci che il podio lo sta puntando da un po’ di gare e si assesta sempre nelle vicinanze consolidando la sua posizione nella classifica generale.

Combattutissima la gara nella categoria expert.

Parte con molto vantaggio Acquistapace Diego, primo giro a 7 molto basso rispetto ai 13 del suo più vicino inseguitore, De Angelis, che deve anche scontare i dieci punti di handicap.

Intorno alla quindicina di punti al primo giro ci sono anche Maresi e Spreafico, con Bonvini un po’ più indietro ma che grazie ad uno splendido recupero, con l’ultimo giro a 10, chiuderà alla fine un meritatissimo terzo posto con 41 punti, battendo Spreafico solo per gli zeri.

Rimane invece in testa alla gara Acquistapace, che perde un po’ di vantaggio nei giri successivi, non basta infatti per De Angelis il giro a 4 totali a recuperare i 10 punti di handicap e finisce secondo con 36 punti rispetto ai 33 del primo.

Nuova vittoria per Luca Poncia nella pro; una gara per lui quasi divertente rispetto all’impegno necessario a Codega e Macchè per venire a capo di alcune zone con bassi punteggi.

E’ stato però Codega a siglare il miglior giro di questa categoria, cioè quattro punti al terzo passaggio.

Finite le fatiche della gara per concorrenti e giudici, i tavoloni si sono riempiti per l’ambito assaggio del fritto misto, ovviamente accompagnato dalla birra ed il clima di festa si è quindi protratto fino alla fine delle premiazioni concluse con la consueta estrazione degli pneumatici.

 

Devi essere connesso per inviare un commento.
Menu