È cominciata, la stagione 2024 riparte da Mandello come nel 2023, si vede che era destino così perché le intenzioni degli organizzatori erano quelle di partire in una località nuova. Almeno per il trofeo TATA sarebbe stata una novità partire da Dorio, dove proprio, per varie circostanze ostative, non c’è stata possibilità di organizzare.

Però, alla fine, grazie a tutte le altre circostanze favorevoli che hanno contornato la gara, gara di due giorni tra l’altro, tutto si è orientato per il migliore dei risultati.

Questo ottimo conseguimento è stato permesso grazie all’importante contributo di diversi elementi, umani ed istituzionali, il primo elemento in cui convergono entrambe le categorie è quello del sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, appassionato di motociclismo e guzzista che per le gare svoltesi a Mandello ha sempre fatto quanto possibile.

Elementi più umani che istituzionali sono invece stati i preziosissimi Enrico Zucchi e Stefano Balzarotti, il primo del quali che ha messo a disposizione alcuni dei terreni su cui sono state tracciate le zone ed il secondo che ha fatto da tramite con alcune istituzioni e con le squadre di soccorso.

L’assenza di parecchi dei componenti dello staff organizzativo è stata compensata dal supporto di nuovi amici che si sono impegnati in qualità soprattutto di giudici senza che i partecipanti si potessero accorgere di nulla.

Per quanto riguarda la parte informatica e di classifiche, tutto è filato liscio e senza intoppi, senza reclami e senza lamentele che in altri casi meno fortunati potrebbero anche capitare.

Tracciatura impegnativa?

Abbastanza in termini di quantità, con il supporto di Enrico e Stefano i due tracciatori hanno calibrato i livelli delle zone sulle caratteristiche delle moto d’epoca, impegnandosi nei giorni prima della gara la domenica pomeriggio precedente, il mercoledì, il giovedì ed il venerdì.

Il comitato organizzatore del trofeo TATA è sempre particolarmente cauto nell’autorizzare le tracciature del Trialario, la cui tradizione è più radicata sulle gare per moto moderne, ed ha previsto una supervisione delle zone il venerdì pomeriggio da parte di Roberto Porro ed Enzo Afri.

Saggiato il livello dei concorrenti si è deciso che le difficoltà erano adeguate alle richieste e per il percorso della domenica sono state fatte delle modifiche molto rapide, con il contributo di Pietro De Angelis ed Enzo Afri che hanno alzato il livello di difficoltà soprattutto per le categorie dei percorsi giallo e verde incontrando tra l’altro i favori dei concorrenti.

Vero è che i migliori di ogni categoria hanno sempre mantenuto il punteggio totale molto vicino allo zero, assolutamente troppo basso se si volesse valutarla come gara di moto moderne, mentre i concorrenti di metà classifica hanno potuto trarre delle belle soddisfazioni per fare magari uno nelle zone dove i migliori erano quasi obbligati a passare a zero per non rischiare un crollo di classifica.

Ed a proposito di Classifica possiamo cominciare a citare il numero degli iscritti al Trofeo TATA, che ha avuto un incremento sensibile già ad inizio di stagione ed un numero di partecipanti alla gara di sabato decisamente incoraggiante.

I 79 concorrenti si sono distribuiti nelle dieci zone senza che si creassero code agli ingressi, il percorso, invece. è stato delineato lungo un anello che per motivi logistici e di permessi più corto di quanto non gradiscano i concorrenti del Trofeo TATA.

Dall’altro lato, la varietà degli scenari ha permesso di mettere nella stessa gara zone davvero differenti, passando dal sottobosco al torrente ed alle ripide rampe in erba del pendio vicino alla partenza.

Le classi in competizione sono state come sempre molto combattute, con una preminenza dei capoclassifica che sembra essere impossibile schiodare dalle prime posizioni.

Così nella categoria expert, a percorso verde, Augusto Balossi, su Garelli 320, domina sia sabato che domenica permettendosi addirittura di inserire un jump di un metro e mezzo per evitare un canaletto sconnesso dove la domenica avrebbe rischiato di posare un piede.

Tutti vicini i suo i inseguitori, Fabio Macchè e Alberto De Biasio rispettivamente su Fantic e sulla splendida Yamaha 175 si piazzano davanti ad Arrigoni su Fantic 301 monoammortizzatore e Riccardo Ciciliani su una SWM Guanaco che al sabato era poco obbediente ai comandi del pilota.

Un po’ in ombra Davide Diemmi che pure a Rieti era stato protagonista di un garone a pochi punti dal vincitore.

Ritorno vincente di Mariani sul percorso bianco, davanti ai già noti e pur bravissimi Arrigoni e Baruffaldi tutto il podio su Fantic 200, fuori dal podio invece D’Amelio su Honda che si rifarà vincendo la domenica.

Nuovo in queste gare, debutta con successo Paolo Grossi, che senza sbavature conquista la classe Intermedi superando Gabriele Milan che finisce secondo con due soli piedi a terra mentre il locale Zucchi scivola al terzo posto con tre punti totali.

Stranamente fuori dal podio Semeraro, davanti a Giorgio Gianni tradito da una caduta su un sasso scivoloso della zona 9.

Ottima la prestazione di Alessio Fontana su Aprilia, vicinissimo ai primi seppure danneggiato da una caduta causata dall’improvviso acquazzone che ha reso viscidissimo un traverso che fino a prima della pioggia non aveva causato problemi a nessuno.

Al termine della pioggia e della gara, concorrenti e giudici hanno raggiunto l’area della delegazione abruzzese dove anche altre regioni hanno contribuito per la festa.

Tra dolcetti tipici, salumi, formaggi e abbondante e famoso prosecco che Alberto De Biasio non manca di fornire, più di un pilota (e giudice) ha poi raggiunto molto più volentieri la posizione orizzontale, per riprendere le forze dopo le fatiche della gara e della festa.

Con la modifica delle difficoltà, della domenica, alleggerite dove c’era fango e inasprite su terreno stabile, ne hanno beneficiato i concorrenti che hanno usato il sabato per tornare alla giusta concentrazione.

Nella classe amatori vediamo al primo posto D’Amelio che con 4 punti supera Mariani ed il sempre presente Rodolfo Arrigoni.

Inaspettato al quarto posto un fortissimo Scatozza, che insegue di poco il podio davanti a Candellone e a Gargiuolo, entrambi su Yamaha.

Nella esperti conferma di Balossi con un solo punto e sedici punti di vantaggio sul giovane Alessandro Arrigoni, alla guida però di un Fantic monoammortizzato e con freno a disco.

Tutti in pochi punti sono vivini anche De Biasio e Ciciliani mentre Minuzzo su SWM 80 si prende la soddisfazione di superare Diemmi, che patisce un problema alla spalla destra che non gli lascia tirare il manubrio da entrambi i lati.

Categoria intermedi monopolizzata da Semeraro davanti a Giorgio Gianni su Bultaco, e ottimo ritorno di Enzo Afri che era stato tradito da due inaspettati cinque nella gara di sabato.

Al quarto posto troviamo Zucchi ed il forte Matteoda a pari merito.

Parlando sempre di moto d’epoca, pur presenti anche le analoghe categorie per moto moderne, dobbiamo notare lo spostamento di Fabio Macchè nel percorso blu, più difficile e tracciato per offrire sufficiente pepe anche alle moto moderne.

Potendo vantare un Fantic 240 con modifiche di ultima generazione Fabio si è cimentato con ottimi risultati contro i piloti alla guida di moto moderne giungendo al terzo posto alle spalle di Strambini e di Vitari.

Premiazioni accompagnate da una gelida brezza in discesa dalla soprastante montagna e rientro per i più lontani già pensando alla successiva gara da affrontare o da organizzare.

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