Tra tutti gli abitanti della zona, i più motivati a parlare del tempo sono i contadini e gli organizzatori di gare e tra questi gli organizzatori di gare di trial sono forse gli unici che dal clima devono far dipendere la scelta dei percorsi, perché è ovvio che affrontare sassi e altri ostacoli bagnati non è quasi mai la stessa cosa di affrontarli asciutti.

Partendo da queste considerazioni, Ennio Strambini, che all’inizio della stagione ha deciso di impegnarsi nell’impresa di ospitare una delle gare del Trofeo Trialario, è stato in tensione per tutte le due settimane antecedenti l’evento, del quale doveva rendere conto a tutta la città di Grosio oltre che alla popolazione trialistica dei partecipanti.

Una preoccupazione, la sua, amplificata dal fatto che le previsioni meteo riferite a domenica 7 erano state nefaste per quasi tutta la settimana, mentre davano una condizione meno afflittiva per il sabato, situazione che per chi si impegna nella tracciatura è anche apprezzata.

I componenti dello staff organizzativo, cui si sono uniti alcuni fortunati piloti venuti da lontano giunti la sera prima, hanno potuto apprezzare alcune peculiarità turistiche e culinarie della cultura grosina.

La città è abbastanza lontana da raggiungere ma inaspettatamente dinamica rispetto alle dimensioni del paese.

Per descrivere quante attrazioni collaterali fossero state previste da Ennio Strambini per la giornata della gara servirebbe un articolo dedicato, ma sintetizzando ciò che si potrà vedere nel filmato, l’enorme tendone, sotto cui prendevano posto gli stand, conteneva, oltre ai gazebo della segreteria di gara, l’esposizione dell’officina mobile di Simone Cattaneo, un banchetto dell’acqua minerale levissima, offerta gratuitamente a tutti i piloti ed accompagnatori, il camioncino del gelato artigianale della gelateria Valentino e la zona ristoro, dove erano impegnati per le famose salamelle e per i primi piatti, un team di cucinieri diretti da un cuoco molto conosciuto nella valle.

L’impegno della famiglia Strambini è cominciato circa un paio di mesi fa, con intensificazione delle attività nelle ultime due settimane; alcune zone che non avevano forse mai visto le ruote sono state liberate dagli sterpi grazie alla partecipazione di amici con attrezzature adeguate.

Sei zone tutte vicine, tra sottobosco e sassi, hanno permesso di assaporare la gara al pubblico di appassionati che si è spostato sulla nota stradina del passo del Mortirolo.

Per coinvolgere la cittadinanza di passaggio, è stata tracciata, grazie alla disponibilità di diverse imprese edili, una zona indoor davanti alla chiesa principale, con moltissimo materiale posto in modo da poter essere percorso anche dalle categorie basse.

Purtroppo, una bvandierina dimenticata all’ultimo momento, ha consentito ai piloti del percorso giallo di evitare tutta l’ultima parte della zona.

Sottobosco di pineta e rocce, un ottimo connubio che deve essere tenuto in considerazione per la tracciatura in caso di maltempo, dato che può cambiare in modo notevole a seconda della composizione dei sassi, alcuni dei quali rimangono abbastanza percorribili anche da bagnati mentre altri diventano pericolosamente scivolosi.

La quantità di acqua prevista per la giornata di domenica era decisamente superiore a quella sopportabile per attività motociclistica, di conseguenza, la tracciatura ha tenuto conto non solo dei pericoli connessi ad ostacoli alti e bagnati ma anche dell’evitare attese sotto la pioggia per gli ingressi in zona.

Le preoccupazioni per il maltempo si sono rafforzate dall’intensità dei rovesci della mattina., con qualche ipotesi di partenza ritardata però scongiurata quando l’intensità della pioggia è diminuita.

Ed invece la pioggia, dopo aver accompagnato timidamente il primo giro, è addirittura cessata per lasciare posto a sprazzi di sole intenso alla chiusura della gara.

Questo ha, in alcune situazioni, addirittura agevolato il transito sui sassi che sarebbero stati più viscidi senza la ricopertura di terra riportata che ha smerigliato le superfici rocciose; poche, ma non pochissime, sono state le situazioni in cui i sassi e le radici liberate dal passaggio dei piloti hanno creato problemi per aumento della scivolosità.

La distanza del luogo dalle consuete vie di percorrenza lombarde, il periodo festivo e le previsioni meteo da allerta pioggia, hanno ridotto le partecipazioni a 58 concorrenti, da aggiungere ai 15 minitrialisti (che hanno percorso gara a sé sulle zone adiacenti e abilmente tracciate da Andrea e Clara sulla zona predisposta da Stefano e Ennio Strambini).

Conclusione tecnica: percorso meno bagnato del previsto ed ostacoli parzialmente sottodimensionati per il clima, alla fine non così ostile, hanno contribuito a rendere la competizione meno impegnativa, con poche cadute e molti percorsi a zero penalità soprattutto per i più preparati concorrenti di ogni categoria.

Primo ad essere citato per il merito di zero errori in assoluto, Roberto Acquistapace, che anche in caso di sbandamento della sua HM sulle radici ha stretto manubrio e pedane senza scomporsi e concluso a 0 punti totali.

Ottima la prestazione di Maurizio Salvagni, padre di Federico, con 4 penalità totali si aggiudica la piazza d’onore su un ottimo Balossi che sembra non aver patito il terreno viscido e porta il suo Garellone alla fina con 5 punti.

Tutti a sei punti sono invece i bravissimi Alippi, Vaninetti e Capelli in ordine di età crescente fino al sesto posto separati dalle discriminanti dei punteggi di zona.

Vittoria di Flavio Anghileri sul suo Montesa nella dilettanti, molto composto e metodico riesce a contenere i parziali a 3 2 4, esattamente gli stessi punti di Della Bosca, che con la sua moto elettrica e la sua guida precisissima limita davvero gli errori finendo però secondo per uno zero in meno.

Terzo è Azzoni, che pur lascia molti punti alla salita boscosa della zona 6 ma percorre bene tutte le prime recuperando in parte gli errori per questa buona posizione favorito dal numero di zeri sul giovanissimo Alberto Zucchi, dal canto suo quest’ultimo sta consolidando tecnica e prestanza che lo stabilizzano spesso tra i migliori di categoria.

Molto meno adolescente su moto Fantic altrettanto storica, Corrado Garzetti chiude il manipolo dei 5 finalmente potendo tornare alla sua casa di Tirano ad un orario dignitoso, essendo da sempre abituato al ritorno in alta valle.

Nella categoria Pro, il percorso tracciato facile permette un rimescolamento di classifica sebbene Codega Gianoni e Magnoglio si siano comunque spartiti il podio; quarto questa volta Bertolini su un Fantin che dopo la caduta del primo giro riprende con due ottimi parziali a tre punti per giro.

Piuttosto facile per loro questa tornata grosina, soprattutto in considerazione che, nel progetto degli organizzatori, questi validi piloti avrebbero potuto affrontare le zone nere, in quel caso calibrate anche sul loro livello, sarà per il prossimo anno.

Solo due infatti i piloti superpro, bassi e Zampieri, con grande spettacolo offerto da entrambi ma soprattutto da Cristian Bassi in particolare sul muro della zona 7, alto oltre 2 metri e sugli ostacoli indoor della piazza.

In ultimo le squadre che vedono la vittoria di AZ Gomme (Arrigoni, Zucchi, Zucchi) che si impone su Fisto Misto al 2° posto , che mantiene comunque la vetta della classifica di campionato, e Lago e Valle al 3°.

Alla fine della gara, la festa si è spostata sotto il grande tendone, quanto mai indispensabile se avesse piovuto ma comunque gradito nella disposizione delle varie attrazioni.

Ringraziamo quindi Ennio Strambini e tutti i suoi amici che hanno reso possibile questa ospitalità grosina e rimandiamo il Trialario a dopo le ferie estive, buone vacanze!

Devi essere connesso per inviare un commento.
Menu