Samolaco è tornata, dopo tre anni di assenza, dovuti anche al fatto che la preparazione dei percorsi è comunque impegnativa e richiede la partecipazione di persone volonterose che possono anche desiderare di dedicarsi ad altre attività o all’allenamento.

Grazie al rinnovo della disponibilità del già noto Team organizzativo composto da Devid De Boni, Massimo Capelli, Luca Mevio e Stefano Leoni, i delegati del Trialario, giunti il sabato mattina, hanno trovato ben sei zone completamente tracciate e solo una dove aggiungere delle segnalazioni.

Mentre si svolgeva la verifica del percorso, David De Boni si occupava del trasferimento, segnalato peraltro perfettamente.

Una competizione organizzata in grande stile, con una zona indoor alla partenza, ultima da affrontarsi, ricca di ostacoli ed anche una composizione di blocchi di cemento preparata per lo show finale in cui hanno dato spettacolo Luca Petrella, Cristian Bassi e David Magnolio.

Il clima, incerto fino alla metà della settimana, ha permesso una gradevole alternanza tra sole e nuvoloni bianchi, rinfrescando a tratti ma non abbastanza da alleggerire i piloti dalle fatiche della gara.

Partenza dal conosciuto centro sportivo, coreografico anche grazie al prato inglese ed ospitale, con tanto di tendone per i festeggiamenti del dopo gara e sviluppo del percorso alle pendici della montagna sul lato sinistro del fiume Mera.

Percorsi un paio di chilometri in avvicinamento i concorrenti hanno trovato le sette zone avvolte nel bosco prealpino, completamente ombreggiato dal fogliame appena giunto alla sua massima copertura e tutte facilmente osservabili dal pubblico nel raggio di poche centinaia di metri.

Copertura, si diceva, che ha rallentato troppo l’asciugatura che il vento tiepido del giorno prima aveva promesso cominciando a soffiare nel primo pomeriggio.

Come sempre accade in questo territorio, così ricco di scelte per gli ostacoli di livello tanto elevato da aver richiamato anche quasi tutti i piloti di primissimo piano nazionale, anche le sezioni scelte dai ragazzi di Samolaco erano estremamente varie, tratti di greto in secca alternati a sottobosco misto con lastre e sassi di ogni forma e dimensione.

Sono state proprio le dimensioni a superare le aspettative dei piloti dei percorsi blu e rosso.

Per quanto riguarda il percorso blu, risolto il problema di un invito alla zona 6, che sarebbe stato da piazzare già il giorno prima della gara, il livello è stato solo leggermente più alto di quanto previsto.

I piloti expert si sono trovati di fronte una gara impegnativa, faticosa, ma anche di soddisfazione e senza esposizione ad eccessivi pericoli, con ostacoli di cospicua dimensione ma anche accessibili ai 125 con l’adeguata grinta e il giusto motore.

Diverso è stato il discorso del percorso riservato ai piloti Pro e Superpro, dove la scelta del livello in considerazione della presenza di atleti di grande bagaglio tecnico ha indotto a inserire in zona ostacoli importanti sia nella dimensione che nel numero.

L’esito di questo dimensionamento è stato di presentare ai 13 concorrenti della categoria Pro una gara molto combattuta per le prime posizioni e spettacolare per il pubblico ma decisamente poco accessibile ai concorrenti dal quarto posto a scendere, che per la maggior parte delle sezioni erano impegnati a strappare il tre pur di non fare la massima penalità.

Partiamo quindi dai piloti che su queste zone si sono trovati benissimo, quelli della categoria Superpro, vinta da un ottimo Zampieri a pari punti con Sonny Goggia, entrambi a 26 penalità, giusto punteggio per un percorso nero anche se un po’ preoccupante per i percorsi rossi, conoscendo il loro livello.

Terzo gradino del podio per Strambini, fresco di Campionato Italiano ed evidentemente molto allenato per permettersi di portare il suo Beta 125 a fine gara con soli 56 punti.

Altrettanto combattuta la Pro, in cui Gianoni e Cattaneo al suo ritorno nelle gare di Trial, si sono contesi la vittoria fino alla fine con largo margine sugli inseguitori.

Vince di pochissimo Cattaneo, recuperando una gara che sembrava già vinta da Gianoni con il suo splendido primo giro a 5 totali.

E tra gli inseguitori, in un certo senso tutti accomunati dalla difficoltà sugli ostacoli, la spunta Bertolini, seppure in flessione a fine gara ma amministrando il vantaggio del primo giro.

A seguire troviamo Molatore, molto determinato davanti a Fantin, attardato da un infortunio da cui si riprende solo parzialmente spuntandola su Gioele Pizzini.

A pari punti con 76 totali, Bianchini e Acquistapace chiudono settimo ed ottavo, a conferma della concentrazione di piloti ad alta levatura tecnica.

Passando alla categoria Expert, vittoria del pilota di casa Stefano Leoni, dettosi fortemente affaticato ma anche determinato e preciso nella guida fino alle ultime zone, con i suoi 24 punti vince di giusto margine sul giovanissimo Lorenzo Acquistapace che dopo il suo apprendistato nel minitrial e con un seguidor d’eccezione si dimostra molto composto e dinamico tanto da non patire affatto la minore cilindrata.

Meno giovane ma non meno determinato, Davide Patroni bissa il terzo gradino del podio con 36 punti, davanti a due Arrigoni, entrambi valsassinesi e separati tra loro da 3 punti, a 44 e 47 penalità.

Da menzionare il buon punteggio di Diego Righetto, che avrebbe vinto la categoria e anche con i dieci punti di penalità sarebbe salito sul podio ma se abbiamo ben capito ha tenuto un ritmo di gara che lo ha portato ad essere fuori tempo, essendo poco interessato alla classifica.

Anche la categoria amatori è stata molto più impegnativa delle precedenti gare, si può dire però che in questa categoria il livello effettivo è stato quello previsto, con la possibilità comunque di passare a zero in tutte le zone e, anche per i concorrenti meno allenati, di portare fuori il tre su quelle più difficili.

Poiché gli ostacoli erano tutti accessibili e non erano richiesti eccessivi spostamenti, la forza e l’esperienza di Balossi, sul suo fido Garelli, hanno facilmente avuto ragione degli avversari con dei parziali invidiabili anche per le moto moderne.

14 i suoi punti finali sui 18 di Fornelli, atletico e scattante su una Beta ultimo modello.

Ottimo terzo Fabio Vaninetti, con uno splendido primo giro a 2 punti rischia di buttare la gara con un 5 al secondo giro condito da altri errori dispersi sul campo, ma limita i danni soffiando la terza posizione ad un fortissimo e determinato Gabriele Aldeghi che con 24 punti beffa di un solo punto Enrico Zucchi che per un problema tecnico deve ricorrere al suo muletto Montesa, figurando comunque in ottima forma.

Molti punti dopo troviamo Turcati Elia, decisamente a suo agio nel Trialario dei grandi e subito dopo un ottimo Strazzari separato da Capelli e Denti solo per gli zeri e un punto.

Grande lotta anche nella classe Dilettanti, classe in cui il livello delle difficoltà è stato invece più basso del previsto.

Con un cinque alla prima zona e altri punti disseminati inutilmente Azzoni sembra fuori dal novero dei primi, ad approfittarne sono Omar Mascheri e Baruffaldi, entrambi di Cortabbio, che, entrambi a sei punti totali sono perfettamente appaiati.

Sul terzo gradino del podio troviamo inaspettatamente Azzoni, che dopo la frittata della prima zona ed un primo giro a nove cede solo due punti in tutta la gara, soffiando a De Capitani il terzo gradino del podio per gli zeri.

Ottimo quinto Molteni si garantisce una condotta di gara molto regolare, davanti a Della Bosca e Mambrini.

Classe Ladies al completo, tutte e tre decise ad affrontare il percorso verde che questa volta è costato fatica e sudore, punteggi alti per loro con Erica Bianchi a svettare e Sara Maffenini poco aiutata dalla fortuna con degli spegnimenti in zona al secondo posto.

Terza piazza per Jasmine Conti, che comunque non si è mai persa d’animo anche su una competizione impegnativa come questa sia in zona sia in trasferimento.

Show finale con grandi numeri di monoruota in attesa della premiazione grazie a Petrella e Bassi, e con Sassella, meno famoso dei suoi colleghi, che sugli ostacoli indoor sembra davvero a suo agio anche usando pochissimo l’anteriore.

Nel tornare a menzionare l’accoglienza del tendone della pro loco, e la cucina che anche quest’anno ha confermato con gusto l’ospitalità, comunichiamo che tutti gli alimenti sono stati consumati, in effetti il numero dei partenti (ben 86 cui aggiungere i minitrialario) ha fatto onore a questa gara per la quale i ragazzi di Samolaco hanno messo tanto impegno.

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