Anche per questa seconda gara dobbiamo ringraziare i campi scuola, escamotage che ha permesso a molti di continuare a praticare nel periodo in cui le restrizioni hanno tenuto a bada le torme di tifosi ed appassionati che assalgono le gare di trial.

Perplessità a parte, la disponibilità di chi gestisce i campi scuola trial è sempre fondamentale come è fondamentale la passione di chi organizza.

Guardacaso, tutte queste cose fondamentali sono offerte da persone che non percepiscono alcuna retribuzione da queste disponibilità.

Ringraziamo questa volta il simpatico e sempre amichevole staff del campo trial di Chiuduno condensato in Gian Paolo Rossi che ha al meglio agevolato la gestione di questa gara di trofeo.

Dopo aver lottato contro la durezza del terreno del campo di Cortenova, in cui ogni paletto per poter essere piantato necessitava di una preliminare incisione con il piolo in acciaio inox, abbiamo dovuto ripeterci con il campo di Chiuduno, sufficientemente secco da pretendere analoghe percussioni con gli stessi pioli.

Per l’occasione è stato portato un piolo quasi nuovo, anche lui a fine giornata danneggiato dai fendenti della mazzetta del Barte, forti a sufficienza per farlo entrare nel terreno misto a sassi.

Tracciatura il venerdì.

Meteo previsto per la domenica altalenante: nuvolo, pioggia, diluvio tutto il giorno e poi soleggiato.

Intanto è stato soleggiato il giorno della tracciatura, Fisto alle zone del minitrial e i due tecnici alle 8 trialario, con la compagnia della capra, mascotte del campo.

La stessa che la domenica alcuni hanno potuto vedere mentre se la prendeva con alcune delimitazioni dando cornate ai paletti.

A metà pomeriggio, quando il Fisto aveva già finito le sue 5, noi eravamo arrivati ad una temperatura della teca carnica prossima a quella di accensione della ventola… finiamo dopo le sei con il sole ancora caldo, convinti di aver tracciato una gara in alcuni punti un po’ troppo difficile, soprattutto per i gialli e i verdi.

La domenica il clima, dopo un sabato più annuvolato, sembra replicare il venerdì e infatti la polvere del campetto rischia di fare la padrona dei gazebo segreteria.

Ottima scelta infatti quella di preparare un’area paddock Trialario in cui il quartier generale del Triangolo Lariano Trial Team viene affiancato dall’assistenza di gara del meccanico Simo Cattaneo, che al paddock fornisce davvero un’immagine professionale.

Oltre alla disponibilità di assistenza meccanica, la fornitura di ricambi e abbigliamento specifico messa in vetrina da Simone ha davvero richiamato l’interesse di molti dei partecipanti.

Come accade a chi pensa e organizza, alcune zone necessitavano di ultimi ritocchi, cui si sono unite le riparazioni necessarie dopo l’intervento della capra.

Anzi, non possiamo protestare più di tanto dato che in due giorni ha abbattuto solo due o tre pali e scardinato poche porte e fettucce.

picchiato duro questa volta!”, hanno detto quasi tutti i piloti, soprattutto gialli e verdi che hanno visto le zone prima della gara, ed in effetti quella era stata l’intenzione.

Chi ha partecipato alla gara di regionale nello stesso campetto ha potuto notare che le ultime tre zone di entrambe le gare erano negli stessi punti, con la differenza che la più bassa delle categorie Trialario aveva ostacoli più impegnativi rispetto alla TR3 Open del regionale.

Con queste premesse… punteggi altissimi per tutti?

Per nulla!

In tutte le categorie il vincitore ed anche i suoi inseguitori ben sotto i dieci punti.

Alla fine, le zone erano molto più percorribili di quanto non sembrasse ai piloti stessi.

Una ipotesi nuova che può spiegare questi bassi punteggi è che il livello di stress nelle gare di trialario è inferiore a quello delle gare di regionale, potendo invertire l’ordine delle zone e quindi fare meno code, i minitrial sono sempre separati dagli adulti, consente di avere una resa maggiore nei punteggi.

Inoltre, evidentemente, molti piloti affezionati del Trialario hanno imparato a sfruttare gli spazi e le traiettorie alternative che i tracciatori offrono loro e invece di conoscere le zone al primo giro e poi migliorare partono già da subito come se le avessero comprese.

Per chi si allena sui campetti, si deve anche dire che molti trucchi per superare gli ostacoli sono sempre gli stessi e il fatto di aver obbligato anche per i dilettanti delle lastre di circa un metro non ha impensierito quasi nessuno.

una ipotesi, vedremo sul terreno naturale cosa succederà.

Caldissima lotta per occupare il podio nella categoria dilettanti dove Sergio Bellati, partito con un primo giro senza errori, rimane al comando pur con due piedi in tutta la gara.

Formenti, vincitore a Cortenova e ancora molto metodico e disinvolto negli spostamenti trova nuovamente il suo terreno, porta la sua Sherco restyling blu al secondo posto e si conferma capoclassifica generale con un sol punto in più di Bellati in questa gara.

Quasi a parimerito, ma con un punto in più il pilota di Crema Massimo Pedrinazzi, di cui apprezziamo il ritorno e che non ostante il tempo di assenza torna in vetta alle classifiche dilettanti come succedeva una dozzina di anni fa.

Strana opposizione della tecnologia digitale per lui, un punto in più di quelli che pensava di aver fatto ed inoltre una sparizione dalla classifica ufficiale fin dopo la premiazione che mette al terzo posto il compostissimo Azzoni, già secondo a Cortenova, con 5 punti.

Risolto il problema informatico senza il quale sarebbe stato premiato al terzo posto, Pedrinazzi decide sportivamente di lasciare il premio al suo inseguitor, meritevole di essere stato l’unico a finire la gara senza posare alcun piede in zona, il cinque di Azzoni infatti era dovuto ad un errore di percorso; perché ci sono anche quelli e anche se invisibili a chi non conosce la zona vengono remunerati con la massima penalità.

8 punti per Gusmeroli, sempre vicinissimo ai primi e di nuovo fuori dal podio per pochi punti ma, in quanto a pochi punti, sono ben tre i piloti a 9 totali, Righetto Zugnoni e Molteni lasciano la nona e decima posizione a papà Flavio Poncia e a Vaninetti.

Un altro Poncia, ma molto giovane, domina invece la Amatori, ribaltando la convinzione dei tracciatori di aver scelto ostacoli di discrete dimensioni, 2 punti totali per lui contro i 4 di Luca Conti che conferma la sua compostezza ed eleganza di guida.

Conferma al terzo posto del valsassinese Rigamonti, ben familiare ai campi scuola ed allenatissimo sugli ostacoli sassosi con 8 punti ruba a Borghetti la terza posizione per un solo piede.

Tanto di cappello a Borghetti però che con una tenacia davvero notevole torna finalmente alle gare da un infortunio che secondo alcune previsioni avrebbe potuto precludergli molti movimenti e attività sportive.

A seguire troviamo il dinamico Bettiga ed un Pomi che paga 5 punti di errore di percorso alla zona 3, senza i quali sarebbe stato fuori podio di un soffio.

Parecchio dietro ma con 3 punti effettivi e 20 di retrocessione Mevio, preciso e composto si avvicina virtualmente alla vittoria ma troppo pesanti le venti penalità di handicap su una gara così facile.

Come anche per la categoria blu, la verde di quest’anno è composta da piloti di buon livello fino alla fine della classifica, troviamo negli ultimi posti infatti personaggi come Parolo, Menegolli e Rabbiosi, tutti piloti che negli scorsi anni hanno spesso popolato il podio di varie categorie.

Finalmente al primo posto nella expert, dopo qualche anno di impegno, ecco Loris Riva giovane fedelissimo Beta che resiste alla pressione nervosa di un Balossi sempre misurato ed abilissimo a gestire ogni ostacolo dall’alto dei suoi oltre 35 anni di gare e che finisce a 8 punti, due in più del giovanissimo rivale.

A zero punti è l’ultimo giro risolutivo per Manuel Robba, grazie al quale si piazza al terzo posto ai danni di Mengotti, vicinissimi anche Fantin e Righetto, pilota veneto appena tornato alle gare di trialario.

Tradito da un inatteso capottamento in un muretto insidioso della zona 4 pur dopo una gara a buon livello Leo Alietti si posiziona al settimo posto, che non gli si addice vedendo le acrobazie in monoruota che dimostra durante il riscaldamento, ma immaginiamo di ritrovarlo presto vicino al podio.

Siamo ancora in quella fase di classifica che preferirebbe zone più impegnative e i piloti che seguono sono Ciciliani e Bianchini, entrambi promossi alle zone rosse in passato.

Nuova vittoria di Codega nella Pro, con una tenuta di gara solidissima e sole due penalità, pur basso il punteggio ha dichiarato che ad ogni zona era in agguato l’errore e di non aver nostalgia di ostacoli più grandi.

Molto regolare e deciso si dimostra ancora Macchè, solo 4 i punti per lui al secondo posto.

Sei punti per Paolo Ruffoni, molto determinato e concentrato in tutta la gara, davanti al plastico Svanella, anche lui tradito da una porta non vista alla terza zona e che non recupera più.

Si deve accontentare di distaccare di 4 punti De Angelis, che solo al secondo giro con una penalità riduce per una frazione di gara le distanze anagrafiche con i giovani atleti.

Sempre spettacolari i passaggi dei due superPro, Luca Ruffoni e Luca Poncia.

Molto il distacco tra i due anche se nel secondo e terzo giro Luca Poncia sembra recuperare la tenacia che lo contraddistingue con due giri a solo un punto.

Nella galleria fotografica potrete però vedere delle immagini di Luca Ruffoni alla zona 6, degne di un italiano TR2.

Il fine gara, oltre al nuovamente apprezzato ristoro proposto dalla stessa paninoteca mobile già vista anche a Cortenova, atmosfera festosa nella zona dei paddock e davanti alle forniture dell’officina mobile, in attesa delle Premiazioni, pur rapide e di nuovo arricchite dall’estrazione delle gomme.

Come giustamente ricordato dal “The President” Luigi Schiavi, sappiano tutti i piloti che, con la Licenza ASI, possono recarsi e partecipare a tutte le gare di trial ASI che ci sono sul territorio nazionale, benché siano soprattutto in Piemonte è un’occasione per allargare gli orizzonti agonistici.

Per ora arrivederci a Moggio, territorio spesso usato per allenamenti anche dai più famosi TR1 Nazionali, dove finalmente potremo cimentarci sul trial naturale come tracciatori e piloti.

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