Sembrava lontana la millesima zona, tantissimi anni fa nemmeno si pensava di poterla raggiungere, oltre venti anni di gare organizzate, di cui gli ultimi diciannove anni costituendo un vero e proprio campionato, con classifiche digitali (da parecchi anni in funzione molto prima di altri campionati più blasonati), filmati commentati ad ogni gara e reportage fotografico completo.

Un vero campionato, che non comparirà mai negli elenchi internazionali dove si annoverano i piloti che calcano gli ostacoli del mondiale, ma che rimane vivo e brillante nel cuore di partecipanti ed organizzatori per i momenti passati insieme.

Per il momento, a fronte di un mondo i cui enti si allontanano sempre di più dagli scopi per cui questi enti sono stati istituiti, il Trialario è riuscito ad arrivare a questo importante traguardo rimanendo fedele ai suoi valori di vicinanza ai desideri del pilota e riduzione di inutili spese e fastidi documentali.

La presenza di sponsor generosi e disinteressati ha permesso a Trialario non solo di mantenere i costi di iscrizione a livello irrisorio se confrontati alle altre gare, ma addirittura di offrire la cena in diverse occasioni a tutti i piloti.

Non che per noi sia stato facile.

Proprio per le difficoltà specialmente burocratiche in aumento, basti pensare ai costi per l’assistenza sanitaria in gara, e ai necessari permessi anche dagli enti che non sono competenti ma… “però è meglio che mi portiate un parere anche di quell’ente e di quell’ufficio”, il tempo per organizzare una gara si dilata.

Ma non è stato il caso della gara di Mandello, dove abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria.

Forse l’unico caso dell’anno, dove gli enti hanno agevolato al massimo il rilascio dei permessi oltre ad un gruppo efficientissimo composto da trialisti quali Fiorenzo Panizza, Stefano Balzarotti e Enrico Zucchi, attivi anche nella parte organizzativa oltre che nella pulizia del percorso.

Per nulla togliere, dobbiamo fare i complimenti anche allo straordinario lavoro dei ragazzi di Samolaco, premiati da una stupenda gara, a Federico Piali per la gara di Darfo ai trialisti di Ballabio per la pulizia delle zone grazie alla quale la tracciatura della gara di debutto è stata adeguata a questo ottimo campionato, ai “Veronesi” che ci hanno fatto trovare tutto tracciato e solo da modificare e a Maurizio Zugnoni per la gara di Colico, tutte ottime collaborazioni.

Collaborazioni necessarie, c’è da aggiungere, perché il carico di lavoro che si posa sulle spalle del Barte aumenta di anno in anno.

La presenza del Sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, si è sentita non solo alla premiazioni ma anche durante la preparazione della gara.

Da appassionato Guzzista e reduce dallo straordinario successo del raduno Guzzi di settembre, atteso, nutrito ed impegnativo per tutto il comparto, ha sostenuto anche questa gara speciale per la celebrazione della “Millesima Zona”.

Altro Guzzista cui dobbiamo parte del successo della gara è il proprietario del Ristorante Al Verde, nella cui proprietà è tracciata la millesima zona appunto, una rampa di circa una ottantina di metri con la pendenza adeguata a fare divertire proprio tutti e con un regolamento speciale ad hoc, punteggio a scalare per chi arriva più in alto nel pendio, con appositi cartelli che segnalavano a che punteggio si era arrivati.

Se dobbiamo ringraziare ancora qualcuno è anche il Gestore del clima.

Prima dell’inizio della gara, ritardata appunto per la scrosciante ed annunciata pioggia, abbiamo chiesto di diminuire e trasformarla in pioviggine.

Ci si creda o no ma così è successo.

Il primo giro è stata impegnativa, chi non era coperto a sufficienza per il tratto di trasferimento di circa 8 minuti arrivava alla prima zona già infreddolito, poi le gocce si sono ridotte di dimensione e frequenza fino a sparire in tempo per avere un po’ di pubblico all’ultima e millesima zona.

Tra il pubblico Riccardo Pierini e Livio Mazzoleni, campioni del passato.

Quando l’Italia partecipava alle gare di mondiale con grande impegno di crescita sia atletica che industriale, tanto che in pochi anni SWM Fantic Italjet Aprilia e Beta hanno conquistato il mercato trialistico.

Presentati e raccontati da Oscar Malugani, vero archivio storico vivente, questi due piloti hanno anche onorato la cena del sabato al Ristorante Al Verde, accolti con emozione da chi ne conosceva solo i nomi.

Zona uno, già pronta a dimostrare la differenza tra terreno asciutto, bagnato e fangoso.

L’ultima parola era quella che contraddistingueva soprattutto le zone uno, cinque e otto, per le altre la parola bagnato era sufficiente, infatti i punteggi sono stati più alti del solito ma non così alti.

Ottimo il lavoro di aggiustamento dell’ultimo momento di Bartesaghi, che ha ulteriormente tolto alcuni ostacoli e modificato la discesa verso il fiume della zona 3, una lastra spettacolare che grazie ad opportuni sassi nei buchi giusti il Barte ha reso percorribile senza problemi anche dai gialli.

A lato di quel passaggio il torrente era diventato un rumoroso flusso color caffelatte.

La zona tre, addirittura, non risultava più scivolosa di alcuni sassi di fiume quando sono asciutti.

Quella che ha messo in crisi molti è stata invece la zona 5, apparentemente semplice, quasi banale per le prime categorie, è stata per loro una vera fabbrica di cinque.

Di tutti i piloti gli unici punteggi bassi sono stati lo zero di Mattia Ghezzi, vincitore nella Amatori, l’uno di Ciciliani, come expert, e gli uno di Codega e De Angelis nei rossi. Grandi nelle dimensioni e nello spettacolo gli ostacoli riservati ai due piloti neri, cui però è stato dato più filo da torcere delle intenzioni, la gara che ne è conseguita è stata decisa solo alla fine, con una serie di cinque inattesi da parte di Svanella che lo portano di un punto alla spalle di Zampieri, che ha nell’ultimo giro recuperato lo svantaggio che aveva all’inizio.

Tutte le altre categorie erano in sospeso per la dichiarazione dei campioni Trialario data la vicinanza dei punteggi tra i primi due o tre piloti.

La prima ad aver dato un inatteso risultato è stata la Pro, in cui Codega tornato ad allenarsi sia in palestra che in moto dà prova di uno straordinario controllo della moto soprattutto sul viscido.

Partito senza la necessaria grinta, De Angelis è l’unico a fare cinque alla prima zona seguito dopo due zeri da un altro cinque in una manovra sul piano alla zona quattro che lo portavano a ben nove punti di svantaggio da Macchè e Codega e cinque da Fantin in solo mezzo giro.

A fine gara, con un giro a sette punti la situazione vede un recupero sufficiente a finire a 37 punti totali contro i 41 di Fabio Macchè, non agevolato dalla zona 8 che gli sottrae tre punti a giro e dal fango che ridimensiona la sua superiorità atletica.

Decisamente staccati Fantin e Gatti, che però all’ultimo giro carbura e conclude la tornata a 22 punti.

Nuova vittoria per Diego Righetto, ma non scontata questa volta perchè Riccardo Ciciliani gestisce la sua moto decisamente bene sulle zone fangose, i cinque punti in più per una bandierina verde infilata al contrario gli sono questa volta fatali.

Conquista comunque un secondo meritatissimo gradino del podio per un punto su un altro pilota che ha inseguito il podio per tutto il campionato avvicinandosi sempre moltissimo ma senza conquistarlo fino a Mandello, parliamo del bravissimo Andrea Bianchini che per due punti esclude l’altrettanto bravo Lorenzo Macchè La Corte, ma questa volta più in ombra e che comunque conclude il campionato in seconda posizione.

A seguire, dal quinto, posto troviamo il mandellese Maresi, non lontano dal podio a livello di punteggi davanti a Squaranti e Pomi, ottimo nella conduzione in difficoltà sulle zone fangose.

In ombra in questa gara Stefano Leoni, che grazie ai successi delle gare precedenti conclude in campionato al quinto posto della expert.

Vittoria di Mattia Ghezzi nella amatori, la sua preparazione fisica e tecnica ha decisamente brillato anche con il maltempo, per soli due punti davanti ad un Luca Conti determinatissimo con 29 totali ed uscito vincitore anche nella generale dopo un lungo testa a testa con Claudio Rigamonti.

A 33 punti e sul terzo gradino del podio Devid De Boni conferma la sua preparazione sull’annata in corso che premia il suo rientro alle gare anche con un terzo posto finale. Dopo una lunga sospensione per frattura con fastidiose e prolungate complicanze,

il suo impegno distacca di soli due punti Balzarotti ed Arrigoni.

Nota per Balzarotti, soprattutto impegnato nell’organizzazione della gara e della logistica fino a prima di ritirare il cartellino, suo è anche il merito delle visibilissime segnalazioni per raggiungere il luogo di partenza, abbastanza nascosto in verità se non adeguatamente indicato.

Bravo Tete!

Massimo Capelli guida il terzetto di inseguitori a 43 punti, tra i quali troviamo Rigamonti che a Mandello trova la gara più sfavorevole della stagione che purtroppo gli costa la vittoria del Trofeo di categoria a beneficio di Luca Conti che potremmo dire lo passa in volata sul traguardo, ma termina in ogni caso ottimo secondo generale alla fine di questa annata di forte impegno.

Lotta all’ultima gara anche nella categoria Dilettanti, dove la preparazione raggiunta da Zucchi ha confermato il risultato atteso, meritato anche perché negli ultimi mesi per ogni ora di moto ne ha dedicate almeno otto alla pulizia dei percorsi e all’organizzazione.

Dopo i 26 punti di Zucchi troviamo i 31 di Scaramella, scattante e dinamico che vedremo benissimo anche sulle zone verdi, ed i 39 punti (29 in realtà più penalizzazione) di Giuseppe Righetto senior.

Senior perché padre ma che non disonora il termine dedicato anni fa alla massima categoria tanto che pur con dieci penalità giunge a podio di nuovo all’alba dei suoi 67 anni di esperienza e 45 anni di competizioni.

Fuori dal podio per un punto solo il bravissimo Denti, che per un altro punto precede Mambrini diventato più pericoloso nelle ultime gare.

Ottima prestazione di Sara Maffenini, che anche sul fangoso mantiene il risultato di classifica superando nulla di meno che Zugnoni, quest’anno spesso sul podio.

Ottimo ed ottavo posto per Fanni, che in questa gara finale mostra una guida adeguata al terreno avvicinandosi molto ai punteggi dei primi cinque.

Presente in gara ma assente in classifica Davide Azzoni, partito con ottimi passaggi ma fermato da numerosi problemi di spegnimento della sua scorpa.

Concludiamo come sempre con la categoria più importante di quest’anno poichè associata al Trofeo Memorial “Angelo Falbo e Carlo Crippa” e cioè quella relativa alle squadre che vede la presenza di ben 6 squadre al completo in questa gara con le vittoria della “Valli e Lario” di Maresi Arrigoni e Zucchi, mentre la “Alto Lago” di Macchè La Corte, Conti e Zugnoni, ottenendo qui un secondo posto, si laurea campione a squadre e incassa l’assegno da 600 euro del montepremi. Terza posizione in questa gara per la Fisto Trial School di Pomi, Ghezzi e Maffenini.

DAVVERO COMPLIMENTI comunque a tutti i piloti, che hanno iniziato la gara dimostrando coraggio quando la giornata era proprio una di quelle da camino (per chi ha questa fortuna) e coperte.

Altrettanti complimenti a chi è riuscito a finirla, anche se il terzo giro senza pioggia la rendeva più gestibile delle ultime due col caldo, ma all’inizio non si poteva sapere.

Ed arrivederci a Moggio per i piloti che hanno punteggi sufficienti a garantirsi la gara di trofeo ASI in cui ci sono 30 posti garantiti per i piloti lombardi, ma che in caso di ridotte adesioni saranno estesi a chi chiederà di partecipare, per cui non abbiate timore ad inoltrare le vostre candidature.

Grazie a tutti, piloti, organizzatori, enti preposti e ai nostri giudici di zona per questo bellissimo 19° Trofeo ormai “quasi” concluso, quasi perchè la conclusione vera sarà il 26 Novembre con la cena finale come consuetudine Trialario che si terrà in luogo da definire e che vi comuinicheremo al più presto.

Ciao a tutti !!!

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