Attesa o attesissima, questa prima gara di trofeo Trialario, segna di fatto il ritorno al regolamento “tradizionale”; è per lo meno curioso che il Trialario si trovi ad essere portavoce della stabilità nel regolamento … comunque se ne è parlato già troppo.

Torniamo alla gara, ci si può aspettare che alla prima gara di trofeo, con tutte le iscrizioni da fare, i piloti possano essere in coda per le operazioni preliminari, o magari fare anche delle code in zona, quando il numero dei concorrenti si avvicina al centinaio sarebbe fisiologico.

Cercando di imparare dai precedenti errori ed affinando le operazioni di inserimento dei dati, contando sulla perfetta sincronia degli addetti alle registrazioni dei concorrenti, le attese sono state ridotte al minimo.

Operazioni preliminari aperte alle ore 8.50, primo concorrente partito alle ore 10.00.

92 Concorrenti registrati ed inseriti nelle rispettive categorie in meno di 70 minuti.

Il lavoro di tracciatura, finalizzato soprattutto alla fluidità delle zone, ha avuto il successo sperato, soprattutto considerando il fatto che la prima gara presenta difficoltà nella gestione che il pilota acquisisce maggiormente nel corso della stagione.

Gradita sorpresa la comparsa di concorrenti al loro battesimo agonistico, e anche qualche bentornato ad atleti che si erano presi una pausa.

Anche per questo la scelta di zone fluide, percorribili in massima parte anche con guida no-stop, si è rivelata vincente, l’impressione ricevuta dai nuovi arrivati è stata quella di un percorso amichevole, in cui con un po’ di impegno in più lo zero sembrava a portata di mano.

Sembrava, perché come accade anche nelle gare con zone che paiono facili al primo sguardo, confrontando i punteggi, si capisce che fuori dalla cerchia dei più esperti i punteggi lievitano denotando che le difficoltà sono state più che sufficienti.

Non lunghissimo ma bello anche il trasferimento, di cui la parte su sentiero permetteva di godersi belle rampe in terra morbida con curve dolci in salita, e sentiero coperto di foglie in discesa, atmosfera curiosamente ancora autunnale malgrado la temperatura non troppo fredda.

Parlando più tecnicamente del livello delle zone, dobbiamo ammettere che i tracciatori avevano un mente una gara appena appena più faticosa.

Le previsioni, all’inizio delle operazioni di tracciatura, prevedevano acqua nel pomeriggio di sabato e verso mezzogiorno di domenica, previsioni poi migliorate verso mezzogiorno.

Con le informazioni disponibili sono state perciò scelte traiettorie ampie, evitando di rendere obbligatori gli spostamenti in punti stretti dai quali in caso di pioggia non si sarebbe più riusciti a partire (se si escludono le zone 7 e 4 dove un po’ di manovre erano necessarie).

Notevole il lavoro portato a compimento dai ragazzi di Cremia, che hanno pulito le zone addirittura con il soffiatore, per avere il terreno completamente sgombro da fogliame (tracciare in quelle condizioni è un lavoro quasi gradevole).

Inoltre erano state individuate parecchie zone nuove e molto promettenti ma si è deciso di non allontanare troppo la gara dai punti raggiungibili  con l’ambulanza.

Il risultato finale è stato molto apprezzato soprattutto dalla maggior parte dei piloti, compresi i nuovi arrivati, sebbene tra i vertici delle classifiche verde e gialla, qualcuno avrebbe preferito un maggior grado di difficoltà nei percorsi stretti.

La tracciatura per percorrenze fluide ha agevolato anche e soprattutto in termini di code, solo due le zone che hanno creato accumulo di concorrenti, la 6 e la 7, dove però i tempi di attesa (ma solo nel terzo giro) non hanno mai superato il quarto d’ora.

Buono tutto sommato l’esperimento di inserire i pilotini juniores nelle zone degli adulti (solo per due zone su cinque però), calcolando sempre che le difficoltà da superare fossero congrue non c’è stato più di tanto disturbo; il fatto che tutti i piloti avessero concluso la gara alle 15.20 (rispetto alla previsione delle ore 16.00  per chi era partito alle 11.00) conferma che le colonne non sono state affatto un problema.

Nutritissima la partecipazione degli iscritti alla categoria Dilettanti, con Pozzi Matteo che svetta in cima all’elenco dei 37 appartenenti alla classe.

Pilota di casa, viene premiato in questa occasione per le fatiche gestionali, anzi forse proprio perché affannato a far girare il marchingegno degli organizzatori locali non si è lasciato prendere dal nervosismo per una gara dove un punto in più sarebbe stato determinante.

Si potrebbe pensare che fosse agevolato dai percorsi che conosceva, invece delle 8 zone tracciate almeno 5 sono erano del tutto nuove, da poco liberate dalla vegetazione, e comunque sono state tracciate in sua assenza.

Seconda piazza per Luca Conti, che porta al Club Tre Pievi il miglior risultato dei tanti ottimi piazzamenti che questo Team ottiene in questa classe.

Pomoli Mirko occupa il terzo gradino, premiato anche lui dall’aver avuto nervi saldi per tutta la competizione.

Svantaggiato dall’avere uno zero in meno il sempre fortissimo Corrado Garzetti, che riporta alle gare esattamente lo stesso veicolo con cui si era reso un po’ celebre nel campionato regionale del 1981; degne di un romanzo le circostanze con cui questa moto ha ritrovato l’antico proprietario.

Con un punto in più Barilani Junior, recuperata la licenza in extremis (documentazione completa solo in tre giorni, chi ha orecchi per intendere intenda), si toglie la soddisfazione per sovrastare nientemeno che Pedroncelli, spesso residente sul podio Trialario l’anno scorso.

Grande ritorno di Beppe Valsecchi, dopo una lunga convalescenza, benché amante di percorsi più impegnativi di questo, ha saputo sfruttare la sua grande esperienza anche in condizioni di allenamento assente, giunge primo a pari merito con il giovane Cristian Mengotti anche lui senz’altro a suo agio su percorsi più impegnativi ma non per questo innervosito dalla costanza di gara richiesta.

Al terzo posto il primo dei Cairatesi, ricco gruppo di trialisti nuovo in questa esperienza di Trialario, Davide Nava consegue questo ottimo risultato sull’onda del padre, impegnato anche lui in questa gara ma nel percorso giallo.

Assente Diego Acquistapace impegnato nei campionati di atletica, lo sostituisce degnamente il cugino, al quarto posto davanti al mitico veterano Balossi.

Quest’ultimo, ex rosso, era penalizzato da 10 punti ma avvantaggiato dall’aver corso con una moto che ha esperienza trentennale, una Garelli del 1984.

A breve distanza, Raschitelli salva (nonostante le new entry) il suo posto tra le prime posizioni.

Avvincente la sfida per i primi posti della categoria Expert, caratterizzata da numerose novità in termini di nomi.

Vince, senza stupire chi lo conosce, Massimiliano Delli Paoli, che in questa gara si riprende di diritto la sfida persa con De Angelis nella prima gara di regionale (dove era finito terzo per una penalità di tempo).

Al secondo posto infatti troviamo De Angelis che parte con 10 punti di penalità ad ogni gara a causa del podio nella classifica finale dell’anno scorso, grazie al terzo giro a 0 recupera lo svantaggio burocratico rispetto a Fabio Macchè.

Seguono il podio, separati da solo due punti Alessandro Azzalini e Patrizio Ceciliani, davanti a Speziale altro pilota del Team Tre Pievi, ben rappresentato anche in questa categoria.

Spettacolo garantito nella categoria Pro, 4 zone accessibili e 4 con ostacoli grandi hanno impegnato i 7 concorrenti Pro.

Questa gara è servita per valutare il tipo di trialisti che popolano le zone rosse, fatta la misura si può calibrare il tipo di percorso senza eccedere con i rischi.

Di rientro dal trionfo nella prima gara del Campionato Europeo giovani, Lorenzo Gandola non si fa scappare questo successo nella prova di Cremia, per la prima volta in vetta al podio Trialario, il pilota di Bellagio supera in bravura un altro componente della squadra scorpa; Marco Gautiero che ripresosi dopo una grossa caduta sul sassone a muro in cima ad una rampa della prima zona, termina con 10 penalità totali rispetto alle 3 di Gandola.

A 3 punti in più, anche lui tradito da un 5 inatteso, Gianoni è ottimo terzo, davanti a Codega e Sonny Goggia, campione uscente, che ha corso con una Beta 2011 invece che con la sua.

Bravissimi comunque anche gli ultimi due, Franco e Ruga (quest’ultimo impegnato per tutto il sabato con l’organizzazione), perché le zone non scherzavano affatto.

Completamente soddisfatto lo staff Trialario, che riflette i sorrisi dei piloti partecipanti, e sembra che anche la disponibilissima amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco intervenuto personalmente, possa rallegrarsi del successo ottenuto.

Successo ricercato con impegno, oltre alla scelta dei percorsi in accordo con le prescrizioni mappali, per evitare di infastidire la popolazione magari poco avvezza ai motori, la Santa Messa della domenica mattina (la zona indoor era davanti alla chiesa) è stata addirittura spostata alle ore 17.00!!!

Da non dimenticare l’opera svolta in cucina dai cuochi ufficiali che si occupano dei ristori post gara.

Prima della premiazione, per chi ha finito ancora più in anticipo, squisite lasagne hanno corroborato dalle fatiche dell’agonismo, circa 110 le porzioni consumate, anche se per chi ha gestito e creato l’evento c’è stata la possibilità di apprezzarle solo per il pasto serale.

 

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