Proprio a causa del clima instabile le premesse non erano senz’altro quelle di una gara da piloti viziati, anche se il programma generale nelle trasferte veronesi comprende sempre una serie di “benefit” culinari molto accattivanti.
Ed invece … speriamo di essercele meritate queste fortune.
La pioggia, anzi la tempesta, del sabato pomeriggio ha dato l’idea di come possono trasformarsi queste zone dal fondo argilloso.
L’acquazzone ha colpito durante la pausa lavori, quando i tracciatori erano a metà del lavoro di supervisione (quello effettuato dai componenti della direzione di gara per assicurare che il livello delle zone sia nei margini previsti per le varie categorie).
Tornando sul percorso l’argilla era talmente tenace che si appiccicava sulle ruote e accumulandosi sul forcellone senza nemmeno schizzare i parafanghi.
Il sottoscritto (ovviamente in qualità di organizzatore) ha verificato la percorribilità di una zona blu che, a causa del fango è stata declassata a zona verde anche in previsione di nuove piogge nella notte.
Il team composto da Bellotti, Orlandi, Bergamasco, Menegolli e padre e figlio Zampieri avevano però già fatto un ottimo lavoro inserendo per quanto possibile zone con modifiche previste in caso di acqua.
In linea di massima le zone sono state quindi ammorbidite nel pomeriggio del sabato e in caso di ulteriore peggioramento sarebbero state ulteriormente facilitate, ma ..
Non ha più piovuto, qualche goccia nella sera e qualche goccia anche durante la gara, però grazie al vento il fango si è compattato creando una situazione migliore anche rispetto all’asciutto che, con l’argilla secca diventa friabile e molto instabile.
Tutti i piloti sono perciò riusciti a fare le zone che offrivano tra l’altro un ottimo assortimento: muri, muretti, doppi gradini anche per i verdi, doppi gradinoni e muroni per i rossi, rampe (rare e apprezzatissime quando ci sono), radici contropendenze sul viscido, con e senza aderenza.
La fortuna ha quindi aiutato migliorando molte zone rispetto al troppo bagnato ed al troppo asciutto, ma non si è fermata lì, le situazioni piacevoli, anche se non puramente trialistiche, sono cominciate il sabato pomeriggio, durante i lavori in corso.
Il team triangolo lariano, con varie intersezioni di altri clubs, ha ben sfruttato il tendone dell’area parcheggio della parrocchia, per una grigliata da professionisti.
Giusto all’ora della merenda, dopo aver visionato un po’ delle zone con l’anticipo che piace ai professionisti, il gran Noris ha “estratto” una borsa frigo delle dimensioni di una cassapanca del ‘700 e ha stuzzicato il palato degli intenditori presenti con prodotti di malga raffinati e quasi introvabili, caprini delicatissimi, formaggelle saporitissime, bresaole di capra, insaccati di cinghiale … C’entra poco con la gara ma erano vivande in tali quantità che tutti i piloti che passavano nel raggio di 50 metri hanno potuto fare almeno uno o due o tre o quattro o cinque assaggi, il tutto innaffiato di rosso, scelto sempre dal Noris per accompagnare le prelibatezze offerte.
“Costano un po’ ma danno soddisfazione!”, ha commentato il generoso pilota bergamasco riferendosi all’ambiente di buongustai.
E questo era solo un extra, perché alle 20 era prevista la tradizionale cena (offerta a tutti i piloti e giudici grazie allo sponsor Nord Est Ecologia) in cui risotto all’amarone e tagliatelle al ragù di anatra aprivano questa festa trialistico/culinaria che se vissuta in modo troppo intenso (come molti ospiti negli anni scorsi) rischia di inabilitare i piloti a percorrere la gara il giorno dopo.
La cena è terminata verso mezzanotte e, per chi è andato a dormire a mezzanotte, il giorno dopo c’è stata la gradita sorpresa di un terreno molto stabilizzato grazie al vento notturno.
Gara con il fresco che per chi ricorda i 33-35° dell’anno scorso e le code alla zona 7 aumentate dagli oltre 80 piloti ha sicuramente apprezzato queste nuvole.
In questa frescura il panorama offerto dalla sommità dei colli Lessini non è stato offuscato dalle nuvole e le zone sono state percorse nella migliore delle condizioni.
Quasi nessuna coda alle zone, i piloti però non si sono attardati, magari aspettandosi per darsi sicurezza l’un con l’altro agli ostacoli più alti ma inanellando ottimi passaggi senza perdersi in inutili chiacchiere, tanto che alle ore 16 era quasi finita non solo la gara ma anche la consueta spaghettata offerta dagli organizzatori nell’ottima baita degli alpini.
E le classifiche?
Nei dilettanti è ormai difficile distinguere i vari livelli, chi più chi meno sono diventati tutti capaci di mostrare ottimi passaggi, il livello di allenamento e la costanza determina poi la classifica che come nelle altre gare è distribuita su punteggi molto vicini; difficoltà di recuperare errori banali sicuramente ma anche zone accessibili a tutti e se quasi tutti hanno girato abbastanza basso (nei gialli) è merito dei piloti, infatti alcune zone gialle erano a livello delle verdi di qualche anno fa.
Parliamo perciò solo del podio in cui al terzo gradino si inserisce un Tavaglione, molto a suo agio dove è (sulle lastre viscide più ancora che a Valgreghentino) importante lasciar correre la moto.
Tra lui e l’ormai immancabile Diego Acquistapace, si conferma il famoso Noris, per nulla disturbato da alcuni passaggi sbagliati ha saputo fare bene in tutto il resto della gara, mettendo a segno un altro ottimo risultato.
Nella classe amatori partiamo dal 4° classificato, un ottimo Barilani, specialista nel passare a filo di sassi scomodi senza però scomporsi manca il podio per sole due penalità.
Gerosa è questa volta terzo, confermando la sua capacità di tenere anche su un livello che per lui è meno familiare degli ostacoli su cui si allena.
Scalzato dalla prima posizione è poi Mantovani, sempre composto e dinamico con la sua Montesa, marca che lo accompagna da quasi 8 anni.
La vera sorpresa è però al primo posto, Beppe Valsecchi, con soli tre piedi totali ha tolto a tutti ogni possibilità di raggiungerlo in questa gara.
Qualche suo piccolo errore di guida e coordinazione dei movimenti è stato bloccato senza mettere comunque i piedi a terra e nel resto della gara , sul viscido e sul duro ha saputo sempre modulare l’esuberanza della sua Gas Gas 300 dimostrando l’efficacia della sua costanza di allenamento.
Nella expert, rivince Codega, a zone sgombre ha anche dimostrato come i percorsi rossi siano alla sua portata sia atletica sia anagrafica, lo aspettiamo perciò l’anno prossimo su un livello che gli è senz’altro più congeniale.
Al secondo posto, il campione dei verdi 2013, Macchè fa ben figurare la sua nuova sherco cabestany dai colori perfettamente in tinta con la tuta del team tre pievi.
Un po’ di fatica in più rispetto alle altre gare l’ha fatta Ruga Michele che per un soffio “soffia” a Bonvini il terzo gradino del podio e un Zibelli in gran forma a suo agio sul viscido è lì a due punti a ricordare che non devono troppo rilassarsi i suoi compagni di gara.
Giorgio Bellotti, organizzatore e ottimo veterano, figura indietro in classifica per alcune penalità anche se a livello di punteggio sarebbe a 3 punti dal podio.
Nei rossi, categoria Pro, assente Cattaneo, gara monopolizzata dalla famiglia Cellati, con il maggiore in testa, più esplosivo il giovane Giuliano e più composto il “barbuto” Stefano che vince con gran classe questa bellissima competizione battendo di un punto il fratello e di 15 il terzo, Sonny Goggia.
La lotta per il terzo posto tra Zampieri e Goggia è stata appunto vinta da quest’ultimo, bravissimo anche a rimediare a colpi di frizione alle irregolarità di erogazione del suo veicolo.
Tarpato da un paio di 5 non rappresentativi della sua bravura, Zampieri non ha potuto fare altro che tallonare Goggia e battere un Gianoni sempre spettacolare.
Bravissimi tutti comunque, autori di passaggi acrobatici anche il qui ottimo Ciciliani e il grintoso ed elegante Azzalini non scoraggiato da un incredibile volo dalla rampa della zona 3.
Non è bastato a Balossi, per battere Bertassi, recuperare degli ottimi passaggi al secondo e terzo giro ripresosi sembra senza conseguenze dopo la brutta caduta alla prima zona del primo giro, le foto parlano però da sole sullo spettacolo che tutti i rossi sono riusciti a dare.
A fine gara, qualche occhiata di sole, chiude sulla ricca premiazione (quasi più premi estratti che piloti presenti) la cornice di una giornata festosa dove tutti i partecipanti hanno meritato le loro soddisfazioni.
Pietro De Angelis