Che avrebbe piovuto lo sapevamo, e lo sapevano anche gli efficientissimi Paolo e Cesare che il sabato precedente la gara ci aspettavano per visionare insieme le zone.

Zone già tracciate per intero e che non avrebbero nemmeno avuto bisogno di altre modifiche. Siamo stati più noi a decidere di reinserire alcuni ostacoli che gli amici del veronese avevano già pensato di mettere ma avevano escluso durante la tracciatura.

Il motivo è semplice, era previsto che piovesse domenica, ma il venerdì, giornata che Cesare Menegolli, Paolo Bonetti e Pietro Bergamasco hanno dedicato alla preparazione dei percorsi, pioveva molto di più di quanto abbia piovuto il giorno della gara.

Sono stati reinseriti alcuni ostacoli nelle stesse zone, ma la fatica che abbiamo dovuto fare è stata decisamente inferiore a quella che tocca fare di solito quando è tutto da tracciare.

Naturalmente l’accuratezza con cui sono stete scelte le tracciature ci ha permesso di non fare troppe modifiche perchè non solo gli ostacoli devono piacere ma anche devono essere adeguati al livello dei piloti che partecipano nelle nostre categorie.

Dopo la tracciatura… la festa, con un cielo ancora limpidissimo, che non lasciava intendere come il giorno dopo potesse divntare nuvoloso, alla trattoria Castel hanno cominciato a convenire i vari gruppi di piloti per l’immancabile aperitivo, spritz e birre ambrate e rosse coloravano i tavoli e le mani di chi ancora non sio era seduto.

Pare che l’aperitivo destasse già parecchio interesse, infatti il proprietario ha dovuto sollecitare più volte lo spostamento nella sala.

Sebbene i piloti fossero meno dello scorso anno, causa qualche concomitanza e la previsione di un weekend invaso dal maltempo, la sala era comunque piena, anzi anche la saletta accanto, e non si capisce come potessimo starci gli altri anni quando eravamo di più

Ricco e saporito come del resto ci si attendeva il menù e i festeggiamenti protratti però solo fino all’una

Non ci sono state le derive di ubriachezza scenica che in altre annate avevano caratterizzato i festeggiamenti pre gara, con conseguente impossibilità per i piloti protagonisti delle performance notturne impossibilitati a gareggiare, o per lo meno a gareggiare dignitosamente.

La pioggia è arrivata la mattina presto, scaricando però quasi tutta la sua potenza prima delle ore 10 e continuando con piovaschi abbastanza leggeri nella mattina, tanto che alcune zone sono leggermente migliorate mentre altre, comunque impastate di fango, non sarebbero asciugate a meno di avere qualche ora di vento e sono addirittura perggiorate.

Parlando di fango che impasta le ruote, molti piloti, per la prima volta hanno provato la situazione di avere le ruote tanto impastate da non girare, anche la posteriore faceva fatica a girare se non con le marce basse.

Indispensabile, prima della zona successiva, pulirle e non sarebbe bastata una gasata, ma togliere l’impasto con dei legni e un chilometro di asfalto almeno.

La zona responsabile di tale problematica era la 5, che diventava una questione di impegno serio per riuscire a fare il tre, in tutta la gara solo De Angelis due volte, Manuel Robba e Leonardo Alietti sono riusciti a strappare dei due.

Nelle altre zone, il fango è stato quello che si era previsto e ai punteggi alti si sono alternati anche gli zeri, in adeguato numero.

Se comunque la gara è stata calibrata per il bagnato, gli ostacoli non sono comunque mancati, e anche lo spettacolo.

Sono invece mancati parecchi dei giudici su cui eravamo abituati a fare conto, per vari motivi tra cui anche le concomitanze con l’italiano epoca.

Dobbiamo ulteriormente ringraziare gli amici di Verona, sempre gli stessi che hanno tracciato sotto il nubifragio del venerdì e che hanno sostituito i giudici mancanti.

Il numero di piloti ha evitato completamente il problema delle code, del resto le zone erano comunque pensate per evitare che ce ne fossero, è stata invece la 5, soprattutto per le categorie dilettanti e amatori, che costringeva a spingere a lungo creando qualche attesa ma dell’ordine dei 5-8 minuti nei momenti più affollati.

E da queste categorie partiamo per raccontare le classifiche.

Ruffoni fa sua la Amatori, confermando la sua preparazione anche se qualcuno poteva ipotizzare che averlo visto così dinamico nei festeggiamenti poteva diminuirgli la prestazione sportiva, e invece non si è giovani per niente.

Secondo ma con gli stessi 38 punti e quindi sfavorito dalla sorte per gli zeri, Cristian Svanella che per 3 lunghezze batte Basile, sempre inserito in alta classifica.

Il giovane Robba esce dal podio per 2 punti ma davanti a Mattia Ghezzi anche lui autore di una bellissima gara.

Meno favoriti su questo tipo di terreno sono stati il giovane Fantin, con alcuni errori di esperienza che lo hanno tirato indietro di qualche posizione e Niccolò Manni.

In settima posizione trovaimo Aldeghi, molto bravo nelle prime zone ma vittima di altri errori qua e là, davanti a Raschitelli che nonostante i problemi alla spalla si inserisce dignitosamente nei primi dieci. Chiude la decina Pomi, che nelle zone di forza è penalizzato dal non poter spingere per il problema alla gamba, ma incredibilmente sforna alcuni ottimi passaggi come due passaggi a 1 sulla seconda zone e uno zero sugli scivolisissimi ostacoli artificiali infangati.

Giunge finalmente la vittoria per il giovanissimo Alietti nella Dilettanti, il più giovane, ma anche forse il più allenato dei piloti del percorso giallo su piazza davanti ad uno dei più anziani, Paolo Borghi, che su una gara di questo tenore riesce ad assestarsi al secondo posto sorprendendo anche di più rispetto alla prestazione dei giovanissimo Alietti, cui la frizione che non stacca deve aver dato sul fango un aiuto.

Lotta per il terzo posto tra i forti Bettiga e Pedroncelli, che in somma delle età non arrivano nemmeno vicino a Borghi, la vince Bettiga che si è preparato mentalmente per la gara affiancando Ruffoni nelle libagioni del sabato.

Al quinto posto un pur forte Tavaglione, autore di ottimi zeri nelle zone più ostiche (tranne la 5) ma arretrato da quei 5 imprevisti che in altri casi era riuscito a recuperare.

Classifica secondo le attese per la Ladies Cup, Clara Macchiavello con il terzo giro a 13 punti si assicura il vantaggio necessario a non doversi preoccupare per l’arrivo della sua amica ed inseguitrice.

Al terzo posto Silvia Borghi, che sebbene su gare così faticose è ulteriormente svantaggiata dalla corporatura esile, ha stretto i denti e reagito ai problemi di carburazione che non la aiutavano di certo terminando con un punteggio non troppo più alto dei trialisti uomini.

Nella expert questa volta gara a sè per Salvagni, qualche sfortuna sommata ad errori ha tolto Delli Paoli dalla competizione per la vittoria, nonostante avesse mostrato quasi sempre i passaggi più precisi, un cedimento nel terzo giro ha perciò consentito a Balossi di godere della ritrovata compostezza di guida conquistando il secondo posto con 38 punti.

Terzo quindi Delli Paoli con 40 e De Angelis a segure con 42 di cui dieci di handicap.

Un plauso per Stefano Bianchi che, senza essersi risparmiato nei festeggiamenti, è riuscito in molti casi a contenere la sua guida eccessivamente briosa sfornando passaggi come un uno alla zona 8, per nulla da sottovalutare tanto che anch ei migliori ci hanno lasciato dei 5.

Nuova vittoria per Pizzini, a 29 punti, dopo una intensa lotta con un Ruga sempre più professionale nello stile e nell’atteggiamento e che finisce con sole due penalità in più.

Ottimi passaggi anche per Luca Poncia, che finisce terzo con 35.

Più staccato Codega, che ha comunque fatto un ottima gara considerando il tempo che dedica alla preparzione non a livello degli atleti emergenti.

Come nelle migliori tradizioni di gare sotto l’acqua, in tempo per la premiazione ecco arrivare il sole, ma premiazione nella gremita sala della baita degli alpini dove piloti ed accompagnatori hanno potuto riunirsi per una pasta al sugo offerta dall’organizzazione e simbolo di questa ospitalità che ad Alcenago è sempre stata caratteristica essenziale.

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