Dopo aver valutato molte ipotesi per l’organizzazione del Trofeo TATA, La scelta è ricaduta su Primaluna.

Innanzitutto perché, nelle precedenti edizioni, si è potuto apprezzare l’appoggio della agriturismo Le trote blu, e In secondo luogo per la collaborazione della amministrazione comunale di Primaluna e di Rodolfo Arrigoni che conosce i proprietari dei terreni e ha fornito il suo impegno per agevolare la tracciatura.

Anche in questo caso siamo riusciti a superare alcune difficoltà, dovute soprattutto all’assenza di numerosi dei giudici di zona, che di solito ci permettono di organizzare la gara

Tra le altre cose, il nostro impegno è stato premiato dalla mutazione del clima che nelle previsioni precedenti dava pioggia, sostituita poi da un gradevole e fresco variabile con lieve brezza.

Per il livello della tracciatura, le indicazioni di Mario Candellone, responsabile tecnico del Trofeo TATA, erano rivolte a mantenere il livello tecnico delle zone all’interno delle linee guida, rispettose della filosofia del Trofeo tTATA, nel quale oltre alle moto antiche, ci sono anche i piloti non troppo giovani.

Entrambe le giornate di gara si sono quindi svolte secondo la migliore delle aspettative, situazione che non era scontata ma risolta grazie alla comparsa di nuovi volontari per l’incarico di giudice di zona.

Il terreno di Primaluna offre, soprattutto per le gare di moto d’epoca, una grande varietà di ambienti e ostacoli.

In particolare il greto di torrente ghiaioso, sassoso e a tratti smosso ha permesso di tornare a rivivere alcune di quelle zone che caratterizzavano il trial di tanti anni fa.

Ad apprezzare questo tipo di percorsi, sono stati piloti veterani come le loro moto, ma anche giovani con moto moderne ed antiche.

Come tracciatura, abbastanza leggera per la giornata di sabato; proprio per acquisire la fiducia dei verificatori e dei piloti stessi che non conoscevano ancora il terreno.

Dopo aver verificato che i punteggi del sabato fossero abbastanza contenuti, sono state applicate alle zone le modifiche che erano già previste.

La risultante delle modifiche è stata una gara ancora più apprezzata e che, sebbene incrementata nel livello tecnico, ha determinato un impegno superiore e, nei punteggi alcune diminuzioni.

Considerando ad esempio la categoria nera, la più accessibile, il vincitore ha diminuito il suo totale del sabato, Roberto Porro, girando a zero proprio la domenica.

Altro pilota che ha beneficiato di questo miglioramento è stato il vincitore del percorso bianco, Rodolfo Arrigoni che, con la mente più libera dalle fatiche organizzative ha vinto con un solo punto

la gara di domenica davanti a Aime, su Bultaco, e a Ferrari su un Aprilia molto briosa.

Il percorso giallo è stato invece vinto dal prevedibile Paolo Grossi che, con la sua affidabilissima Fantic 300, ha tirato a zero entrambe le giornate.

Al secondo posto troviamo Claudio Ferrero, sulla sua splendida Ossa Roja che guidava con estrema disinvoltura.

Al terzo posto Alborghetti e Maina a pari merito, offiano il podio a Milan e Aluffi per due punti di vantaggio.

Il terzo posto va a Alborghetti per aver guidato una moto più antica rispetto alla SWM di Maina.

Grande Lotta anche per la conquista del vertice sulla categoria esperti, nella quale Raul fallisco su una Bultaco 250 molto briosa, vince su Enzo Afri, che torna nella categoria esperti con la sua mitica Guzzi 235.

Felicissimo della sua terza posizione, Davide Diemmi, approfitta di alcuni errori di De Biasio che finisce quarto con la sua splendida Yamaha.

Oltre alle prestazioni dei piloti, bisogna fare onore alla presenza di alcune moto davvero speciali.

Una di queste, la Triumph di Lentini anche per la difficoltà di messa a punto.

Altrettanto interessanti oltre alla Guzzi di Afri, le Honda portate in gara da Malvestiti, Espen e Milan, capaci di prestazioni ancora invidiabili.

Più moderne sono state la ossa Roja di Ferrero,rossa fiammante come da vetrina e la JCM di Maurizio Aluffi, sostituita poi nella domenica per una foratura con una altrettanto mono ammortizzata Montesa 304.

Si conclude così una giornata perfettamente riuscita con la partecipazione di Fulvio Adamoli, figura famosa ed adeguata a celebrare moto e piloti dei tempi dei suoi successi.

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