Buone Feste a tutti i trialisti, sopravvissuti ai carichi gastronomici del Natale, che minimizzano di fatto le differenze di peso a secco dei vari modelli di moto, siamo entrati anche nel Capodanno che oltre ai festeggiamenti per il 2020, per noi del Trialario significa entrare nella stagione prossima.

Una delle cose che rispetto ad altre compagini organizzative ci ha permesso di presentare competizioni sempre all’altezza delle esigenze dei piloti è la disponibilità a modificare in corso d’opera le attività di gestione della gara.

La stagione 2019, come del resto la precedente, è stata particolarmente indovinata e le situazioni tecniche che per alcuni piloti non sono state perfette non avrebbero potuto essere ulteriormente migliorate perchè comunque rispondevano ad esigenze che dovevano essere affrontate e che sono state apprezzate dalla maggior parte dei concorrenti.

Per quanto riguarda il livello tecnico delle zone, tutto quello che è successo era messo in relazione al clima, alle capacità dei piloti e al livello della gara precedente, va da sè che chi ha saltato delle gare poterebbe aver trovato un maggior numero di gare impegnative rispetto a quelle guidabili o viceversa.

Un discorso a parte deve essere fatto per la categoria Pro, come abbiamo già antipato, che aveva ostacoli più adeguati a chi corre nella TR2 che nella TR3, del resto la presenza di piloti che nel campionato regionale affrontano quegli ostacoli ha richiesto quel tipo di adeguamento.

Adeguamento che sarà molto ridimensionato nel Campionato 2020, in cui, nelle intenzioni ci saranno due o tre zone del livello di quest’anno, mentre le altre saranno tracciate in modo da essere gradite anche a chi non può allenarsi come quelli che si sono disputati il titolo italiano TR3 o ai piloti PRO che hanno passato i 35 anni.

Per chi ha partecipato a quelle gare, si intende il livello delle gare di Samolaco o Alcenago.

Le zone tracciate per le altre categorie verranno tracciate con lo stesso criterio già utilizzato quest’anno, sempre considerando il livello dei piloti presenti.

Si sono ventilate ipotesi di presenze di nuovi ingressi di piloti che si sono impegnati nel 2019 nel campionato Epoca (che per noi sono quelle con due ammortizzatori e i freni a tamburo).

L’organizzazione, come ormai fa per consuetudine, prenderà in conisderazione il numero di piloti entranti e le loro esigenze per eventuali modifiche dei tracciati.

Come già nelle precedenti edizioni, una catgoria ulteriore rispetto alle 4 tipiche dei 4 percorsi, viene considerata per la premiazione finale se il numero dei partecipanti supera i 5 piloti, quindi se ci saranno numerosi appassionati alla guida di moto d’epoca (almeno dieci con moto a due ammortizzatori), la loro categoria verrà priemiata a fine gara.

Il percorso che dovranno affrontare sarà il percorso contraddistinto da frecce gialle, che rispetto al campionato italiano moto d’epoca può somigliare al livello del percorso giallo.

Come abbiamo sempre fatto, nell’ipotesi che ci siano moto d’epoca sappiamo che dovremo ricordarci delle ridotte potenzialità di freni ed erogazioni.

Se dovessero presentarsi adesioni in numero cospicuo di piloti over-over, che vorrebbero cimentarsi su percorsi più agevoli del percorso giallo, anche quello verrà preso in considerazione (a prescindere dal tipo di moto che guidano).

Non si esclude la possibilità di introdurre una nuova categoria più facile in caso di richieste superiori alle 15 adesioni, di cui si deciderà in seguito come segnalare eventuali asperità obbligatorie oltre al tracciato delle fettucce, con frecce bianche.

Se le richiesta dovessero essere in numero inferiore, si procederà adeguando metà delle zone del percorso giallo alle richieste di un tracciato più facile, è quindi importante che i piloti che desiderano una tracciatura meno impegnativa del percorso giallo contattino gli organizzatori per permettere una valutazione.

In linea di massima il percorso verde e quello blu non dovrebbero subire cambiamenti di indirizzo, quindi il divario tra categoria expert e pro sarà meno evidente dato che la maggior parte delle zone pro saranno adeguate ai piloti che pur avendo conseguito risultati nella expert non possono mantenere le prestazioni dei primi tre pro del 2019.

Se tra chi legge c’è qualche pilota che vuole contribuire all’organizzazione del Trialario perchè ha già organizzato gare anche fuori dalla regione Lombardia, facciamo sapere che il nostro desiderio di organizzare una due giorni in un luogo adatto (con maggior numero di zone e percorsto più motoalpinistico) non ha ancora trovato la combinazione giusta di risorse umane e di logistica.

Coglieremmo quindi l’occasione di portare le nostre capacità e risorse umane in nuove località ed appoggiarci a qualche gruppo locale già esistente per nuove esperienze organizzative.

Cogliamo l’occasione per rispondere ad altri suggerimenti che ci sono pervenuti, in caso di iscritti in numero superiore ai 110, cosa che porterebbe evidenti accumuli alle zone.

In presenza di nuovi appassionati che possano garantire il loro contributo sia come giudici sia come personale di segreteria, è in valutazione la possibilità di far percorrere 11/12 zone ad alcune categorie, con due giri di percorso totali, ma le modifiche al sistema di gestione gara non sono di poco conto e soprattutto subordinate ad un maggior apporto di risorse umane, che per il momento non ci sono, anche se è sempre nella nostra mentalità l’apertura a nuove sperimentazioni.

Ecco quanto può essere anticipato per il 2020, cui seguiranno più dettagliate novità circa le località delle gare, non resta che augurare buon Anno e aspettare le vostre adesioni.

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