È stato così anche quest’anno, senza mezzi termini.
Chi è abituato a sentire la ruota posteriore su un terreno saldo si è trovato in serie difficoltà, perché nei torrentelli di Valgreghentino per riuscire a fermarsi e spostare le ruote stando in equilibrio bisogna essere proprio capaci.
Dall’altra parte troviamo i piloti abituati a guidare sullo sconnesso, che riconoscono immediatamente i punti solidi del terreno dove è possibile fermarsi e ripartire limitando i rischi.
Anche quest’anno, per fortuna, gli organizzatori hanno ricevuto parecchi apprezzamenti per una gara che presenta un tipo di terreno dove si sbaglia molto anche fuori dagli ostacoli (ovvia l’arrabbiatura di chi pensava di potersi concentrare sola al momento di affrontare le difficoltà principali).
Gara per volponi quindi, la scelta delle traiettorie è stata ampissima; pochissime frecce anche sulle zone un po’ più lunghe, ma era necessaria in tutte le categorie una bella dose di esperienza per saper trovare il percorso che consentiva al pilota di percorrere la zona quasi senza soste.
Con queste premesse non ha sorpreso il fatto che, anche se gli ostacoli non erano altissimi (escludendo la categoria pro, che ha avuto un paio di passaggi da TR2), i punteggi lo sono stati eccome.
Contentissimi i piloti che, pur avendo fatto qualche errore clamoroso, sono riusciti a piazzarsi sul podio grazie ad una condotta di gara regolare, cosa che non avviene e non è avvenuta nelle gare dove il terreno è più prevedibile.
Afa e, per fortuna anche un po’ di nuvole, per gli 85 piloti in questa impegnativa gara, più bagnati che non se avesse piovuto a causa dell’immancabile sudata.
Salvo il primo giro, i partecipanti non hanno più trovato code, merito delle zone piuttosto filanti anche se impegnative.
Breve ma gradevole anche a livello panoramico il trasferimento, frutto di un miracolo di Bartesaghi che è riuscito a trovare escamotage per adeguarsi alle prescrizioni di chi firma i permessi.
Sì perché, se è stato impegnativo competere, non è stato da meno organizzare.
Si devono spostare le zone (soprattutto nel bosco) rispetto all’anno prima, va bene … e però anche il trasferimento non deve essere lo stesso (esclusi asfalto e mulattiera cementata), e poi non si possono percorrere le strade agro silvo pastorali (che non sono percorsi di predicazione) senza ulteriori permessi.
E comunque il Barte ce l’ha fatta ancora, anzi è sempre importante la sua presenza per mitigare il livello delle zone, altrimenti sarebbero state sicuramente più impegnative.
Sebbene i punteggi dei piloti siano mediamente alti, tutte le zone sono state fatte a zero in tutte le categorie, ed anche qui il Barte ha dimostrato di avere un certo occhio,

Avevamo detto che il tipo di terreno favoriva i volponi e chi meglio di lui sa scegliere le traiettorie… Agostino Tavaglione su montesa Repsol, ha fatto una gara molto regolare, dinamica e, guidando sempre in prima, è riuscito a far sembrare asfalto anche il pezzo di torrente più sconnesso, si merita completamente questa vittoria sicuramente non dovuta al caso.

Altra conferma al podio ci viene da Vittorio Bonfanti, altra Repsol altro podio, uno splendido primo giro a 3 punti, quando le zone non erano ancora assestate, poi un cedimento e un altro cedimento sempre al raddoppio (3-6-12).
Il totale gli permette comunque il meritatissimo secondo posto, approfittando del momento di ombra di Errante gli si avvicina molto nella classifica generale.
Al terzo posto abbiamo un pilota Beta, già sul podio a Cremia … però in questa gara guidava una Repsol, Davide De Giorgi è un pilota che anche quando è un po’ scomposto non mette un piede nemmeno a picchiarlo (ricordiamo il suo primo posto ai Resinelli dell’anno scorso, gara difficile) e questa volta ha permesso di riempire di Montesa il podio della categoria Gialla.
Triangeli al 4 posto precede Perico e Mainardi, piloti che sanno mantenere stabile il loro livello di gara in gara ma non ci sorprenderebbe di trovarne qualcuno a podio nelle prossime gare, data la loro capacità.
Non certo aiutato dalla fortuna, o magari dal caldo, il superveterano Malvestiti, precisissimo in molte zone anche viscide, su zone fatte già a zero è incappato in ben 3 cinque che gli hanno incenerito l’accesso al podio.
Insperato ottavo posto per Azzoni, partito con due costole incrinate in allenamento la scorsa settimana, sigla con uno stratosferico terzo giro a 2 penalità (il migliore della categoria) l’inizio (gli auguriamo) del suo recupero fisico.
Al nono posto Alborghetti precede nientemeno che Errante, uno dei piloti ostacolati dal terreno sconnesso ma che, grazie ai successi precedenti, rimane al vertice della generale.

Ritorno al primo gradino del podio di Pallisco Raul nei verdi, assente il suo rivale dell’altra gara Beppe Valsecchi, incalzato dal giovane Diego Acquistapace, a suo agio anche sui torrenti smossi (del resto il suo terreno di Piantedo, casa sua, ne offre a volontà) e che coglie oggi la migliore prestazione.
Migliore prestazione dell’anno in corso per Rocco Parolo, terzo in questa gara, misurato nella guida come nel comportamento, viene premiato per la sua capacità di dosare con garbo sia il gas che i movimenti.
Ottimo quarto posto, in salita per Davide Cereda, che sta rientrando nell’ottica della competizione e con i risultati che vediamo.
Lotta nella over 50 tra Raschitelli e Ceruti, bravissimi 5° e 6° a Valgreghentino e primo e secondo della classifica generale veterani “verdi”.
Ceruti aveva partecipato anche l’anno scorso in questa gara, poco prima della delicata operazione alla testa che lo ha sottratto al mondo delle corse per quasi un anno, e lo si può vedere nel video del 2014 mentre esce da “tunnel di rovi” che c’era nel trasferimento dalla zona 3.

Sorpresa nella categoria expert con la vittoria di De Angelis, che, partito un oretta dopo (questa volta è stato un vantaggio), individua in un paio di zone alcune traiettorie che a Edoardo Verdari erano sembrate poco praticabili guadagnando ben 12 punti solo nelle zone 1 e 5.
Sale sul secondo gradino del podio Verdari quindi, pur avendo guidato, come sua caratteristica, in modo molto più preciso e composto di De Angelis e esprimendo a fine gara (da vero sportivo), forte apprezzamento per le zone tracciate.
Lotta per la terza posizione tra Oberti e Bonetti Paolo, entrambi bravissimi ed entrambi traditi più di una volta dagli spostamenti su terreno instabile, concludono staccati di un punto tra loro ma addirittura 17 punti in più di Verdari.
Solo un punto in più Fabio Macchè, passato alla Montesa quest’anno, si affiata alle zone nel secondo e terzo giro, ma viene penalizzato dai venti punti del primo.
Un apprezzamento per Matteo Spreafico, penalizzato dalla categoria di provenienza, che sarebbe arrivato comodamente terzo senza i 39 punti di handicap.
Riescono a non salire di punteggio rispetto all’ultima gara (più facile di questa) i concorrenti blu provenienti dalla categoria minore, di questi, Borghetti, con un giro a 22 supera Mantovani e un Gatti bloccato dalla rottura del supporto pedana della sua Repsol.

Ottima prestazione nella categoria regina dell’agilissimo Gianoni, molto indietro nella gara di Cremia, a cui va il gradino più alto del podio della PRO con una gara molto regolare ed un ottimo ultimo giro a due penalità totali.
Sonny Goggia sale sul gradino del podio che gli mancava (dopo essere arrivato primo e terzo nelle due precedenti gare) e conferma le sue indubbie doti di trialista rimanendo al vertice della classifica generale.
Sempre pulito ed elastico lo vediamo (nella sezione dedicata all’album fotografico 2015) protagonista di alcuni degli scatti più spettacolari della giornata (insieme a quelli di Concina).
Gradito e sempre garbato ospite il campione italiano juniores, Lorenzo Gandola, non fatica ad avere ragione delle zone di Valgreghentino e, pur alla guida di una gas gas 125 del tutto sufficiente per questo tipo di zone, occupa il terzo gradino del podio.
Fantastico quarto posto di Balossi, molto a suo agio in questa gara, con addirittura 2 passaggi a zero sul sassone della zona due, avvantaggiato dal disastroso primo giro di Zampieri a 27. Non è bastato a Zampieri l’ultimo splendido giro a livello di Gianoni per recuperare e rimane in quinta posizione davanti a Concina, che ha fatto però un bellissimo il suo zero alla 4 del primo giro, unico a scegliere la traiettoria di un doppio sasso con partenza dal fiume riuscendoci senza penalità.
Chiusura della competizione con mezz’ora di anticipo sul previsto per tutti gli 80 piloti al netto dei ritiri.
Si è notato qualche ritirato soprattutto nelle categorie minori, di piloti in gran parte nuovi del trofeo, forse ignari del fatto che il percorso si sarebbe assestato permettendo punteggi migliori nel corso della gara.
Nel celebrare la riuscita di questo “Trofeo Ulisse Lozza”, (tracciatore e giudice delle passate edizioni del Trofeo Trialario, che con la moto ha per anni calcato proprio questi sentieri fino a Consonno) momento di nostalgia con la partecipazione dei familiari e la consegna del Trofeo ai giudici, amici di trialata e colleghi di incarico in zona del compianto Ulisse.
Anche quest’anno Antonio Alborghetti ne ha rinnovato il ricordo indossando la sua maglia e in questa gara guidando la sua ultima moto.
Premiazione con coreografia extra offerta da Matteo Pozzi, leader organizzativo del Team Mountain Trial, che ha innaffiato dall’alto (vedi foto) il compagno di squadra De Giorgi, sul podio della categoria dilettanti.

Ci si prepara ora alla consueta trasferta veneta sperando in una riuscita generale analoga a quella delle scorse edizioni in termini di partecipazione e gradimento ricordando per tutti i piloti iscritti la cena offerta del Team Millepiedi la sera del sabato presso il consueto ristorante di Alcenago, sede della partenza della gara, e ricordando a tutti coloro che vorranno prenderne parte, piloti ed accompagnatori, di prenotare al più presto possibile poichè i posti sono limitati e per permettere di organizzare al meglio.

Ciao a tutti.

 

Pietro De Angelis

 

 

 

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