Le previsioni del meteo davano pioggia il sabato e domenica, avrebbe voluto dire conciarsi da buttar via durante la tracciatura e per la gara … altrettanto, giudici e piloti.
Il sabato invece, poco o nulla ma la tracciatura era contemplata per un terreno bagnato, togliendo eventualmente anche qualche altra bandierina. Per la precisione rispetto al progetto originale abbozzato dagli organizzatori, la supervisione del sabato ha alleggerito un po’ le zone rosse, alleggerito molto le blu e reso più impegnative gialle e verdi.
E sembra proprio che la combinazione zone-clima abbia avuto un risultato ECCELLENTE.
Forse per la prima volta la tracciatura delle zone rosse (a sentire i commenti dei piloti) ha soddisfatto molti piloti che contemplano tutto l’arco della classifica.
Merito dei tracciatori locali che, per evitare una mortificazione dei piloti di livello umano, si sono dimostrati più sensibili ai consigli dei supervisori.
I complimenti soprattutto a Matteo Pozzi e al suo gruppo che, oltre alla preparazione esemplare sviluppata per prevedere molte variabili (dal quasi impossibile all’impegnativo ma accessibile a tutti) hanno addirittura passato le zone con il soffiatore, per evitare ai piloti di doversi fare la strada nel fogliame a colpi di stivali.
E che dire delle zone blu verdi e gialle? Finalmente è stato dato un vero esempio di come le zone possono essere anche impegnative senza diventare pericolose o ingarbugliate.
C’è stato è vero qualche problema di code alle zone ma non per altre cause: alla zona 4, gli alberi impedivano al primo pilota in coda di vedere il giudice che lo chiamava.
Con il sostegno del direttore di gara la coda si è smaltita e al terzo giro non si è più ripresentato il problema.
Per quanto riguarda l’esperimento tempo, il pilota non lo sa ma i giudici hanno fatto attenzione anche a quello, unica segnalazione di percorrenza oltre i due minuti è stata alla zona 5 per i rossi, per posizionarsi alle lastre in uscita (ma non è stata quella la zona dove c’erano code); la zona 4 per i rossi veniva percorsa in 1’10” -1’35” massimo mentre erano i blu e i verdi ad impiegarci oltre il minuto.
Quindi zone della giusta lunghezza per i rossi e sicuramente più impegnative delle precedenti gare per le altre categorie con distribuzione di punteggi graduale.
Potendo assicurare un terreno asciutto Cremia avrebbe offerto ben altre dimensione di ostacoli, ma la spettacolarità è stata comunque garantita con zone di rampe da terza piena o lastre di roccia da fermo o con rincorsa.
La zona sul lago ha inaspettatamente richiamato un folto pubblico (presente in minor misura anche nel bosco) accalcatosi sul ponticello per godersi e fotografare gli ostacoli, accessibili ma anche spettacolari come l’uscita della zona su una argine in sassi cementati ben raccordati, che passava dal metro per gialli e verdi al metro e venti e al metro e ottanta per i rossi, peccato non avere dei video come succedeva fino a 3 anni fa.
Nelle classifiche la categoria gialla ha evidenziato la nota supremazia di Azzalini sul locale De Giorgi, pilota e in parte organizzatore.
Alle spalle di Danieli, al terzo posto sempre preciso e metodico, stiamo assistendo alla crescita di Diego Acquistapace, 4° con il suo 50, che di gara in gara mostra sempre più grinta e dimestichezza con la sua Beta, spostandolo come si vede fare nelle categorie superiori.
Dopo Ruffoni Nicola e Speziale a Cremia emerge un insolito Goretti, che piazza la sua HM nientemeno che davanti a Malvestiti, contento della gara ma non del suo piazzamento.
Su zone più impegnative come queste, nella femminile, la differenza di forza fisica penalizza Macchiavello Clara, che però ha modo di mettere in evidenza la sua preparazione distaccando Conti Jasmine di 20 punti, anche lei però brava a portar fuori la sua gas gas da zone dove anche molti uomini ottenevano 5 penalità, mentre è stata purtroppo costretta al ritiro Viola Gnecchi a causa di una distorsione al ginocchio durante un secondo giro in netto miglioramento rispetto al primo.
Nella Verde, i cui piloti chiedevano gare più toste che permettessero il recupero, un altro successo per Della Bosca, pilota sempre concentratissimo dalla condotta di gara molto professionale, lo seguono Bonvini, davvero composto nella guida a Cremia e Poncia Flavio (meno composto ma evidentemente redditizio).
Penalizzato da un errore di percorso alla 4, Macchè perde il contatto con i primi ma batte comunque Garzetti di due punti, ma è contentissimo della gara che ha fatto e dei bei passaggi sul difficile nonostante i 30 anni in più dei primi.
Continua l’avanzata di Giuseppe Valsecchi, oggi con una fiammante GasGas che per il momento non conosce ancora e che va almeno il triplo del 125 che guidava l’altra volta, e infatti ha migliorato dopo il primo giro da 14 a 4.
Sempre avvincente il duello nella Blu tra i primi due bravissimi piloti.
Questa volta Azzalini non ce l’ha fatta contro il precisissimo Acquistapace Fabio, capace di piazzarsi in equilibrio sotto gli ostacoli come se fosse incollato al suolo.
Finalmente alla guida di una moto “tutta d’un pezzo” si piazza la terzo posto Dino Poncia, che col nuovo mezzo ha saputo anche tirar fuori dei bei passaggi con punteggi uguali a quelli di Azzalini sulle zone più difficili.
Un FTM di solo un minuto per Ruga, regala la quarta posizione a Bellotti, che se è riuscito a fare il 4° in questa gara più tosta significa che è ancora in ottima forma, sarebbe stato interessante il confronto con Marelli Bellotti rientrato alle gare dopo aver cambiato moto ma ritiratosi dopo il primo giro.
Trionfa Gianoni nella Rossa, premiato dalla condotta regolare e dai nervi d’acciaio ha ripetuto in quasi tutte le zone le evoluzioni che servivano per fare zero, Fistolera, di nuovo alla guida del suo prototipo, dopo una rottura di fettuccia ha messo ancora qualche piede che gli ha impedito il recupero.
Terzo posto per Zampieri, che con questo podio dovrebbe riprendersi dalla giornataccia di Buglio in cui i freni posteriori lo hanno lasciato a piedi.
Un pochino meglio è andata la Sherco anche se in qualche zona fa ancora i gargarismi, di Orfenghi, acrobatico ed elegante allo stesso tempo, che riesce a piazzarsi al 4° posto.
Condotta di gara a singhiozzo per Spreafico al 5° posto, un punto davanti a un ottimo Goggia, di solito a suo agio su zone più dure incappato questa volta in 10 punti di penalità per non aver rispettato l’ordine progressivo delle zone nel secondo giro.
Di nuovo ai livelli cui era abituato Balossi, con uno splendido terzo giro a 7 si permette il lusso di arrivare a 10 punti da Luca Petrella (decisamente più contento di saltare su ostacoli di maggiore dimensione e tradito da due cinque inspiegabili al terzo giro probabilmente causati da problemi meccanici con la frizione della sua JTG) e di battere di 11 Ciciliani e Galbani, a pari punti ed in forma su queste zone.
Ottimo ristoro, forse tra i migliori di tutta questa stagione, e accoglienza chiudono questa gara dove anche chi ha perso posizioni in classifica si è sicuramente divertito.

 

Pietro De Angelis

 

 

1 Commento. Nuovo commento

  • Grazie Pietro, troppo buono !!!

    Per fortuna il meteo ha retto e l’esperienza decennale di Bartesaghi nel tracciare le zone ha reso piacevole e divertente la gara di Cremia , grazie Barte !!
    Io come capo gruppo anche se non ho finito la gara sono felice del risultato positivo della giornata, “obbiettivo raggiunto ”
    come gruppo visto il risultato di sicuro l’anno prossimo si rifarà , con un pò di esperinza in più fatta quest’anno vedremo di fare ancora di meglio.

    Ragazzi ….. grazie !!!!! …..grazie a tutti i piloti e a tutto lo staff del Trialario avete reso speciale questa giornata a Cremia .

    Pozzi Matteo

    Ps. Alcuni video ci sono su facebook, zona 1 e altre

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